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    Juve-Carvalho, un amore impossibile: Allegri lo voleva, Paratici lo ha bocciato

    Juve-Carvalho, un amore impossibile: Allegri lo voleva, Paratici lo ha bocciato

    • Nicola Balice

    La Juve a trazione anteriore di questa stagione è una novità ancora da metabolizzare del tutto, dentro e fuori dal campo. Pian piano che prendeva forma, perdendo pezzi in difesa ed acquisendone altri in attacco, il progetto di Max Allegri però vedeva a metà strada una mediana che necessitava di grande fisicità al fianco di Miralem Pjanic. Non sempre e non in ogni caso, ma in alcune circostanze sì. Quelle in cui l'alto potenziale offensivo, quelle in cui la classe dei singoli, poteva non bastare al netto di una difesa che inevitabilmente avrebbe avuto un passivo superiore rispetto al passato. Quella fisicità necessaria è stata poi trovata in Blaise Matuidi, con caratteristiche completamente diverse rispetto a quanto immaginato da Allegri anche in termini di centimetri: non a caso nelle occasioni in cui si è temuto di non avere una struttura tale da poter sostenere le quattro punti (vedi Barcellona e Lazio), poi il tecnico bianconero è ricorso ad un 4-3-3 ancora da registrare e che ha portato alla sconfitta. Nel rapporto qualità prezzo, quello di Matuidi rimane un gran colpo riconosciuto a livello internazionale. Ma le richieste iniziali di Allegri avevano altri profili, che potessero fare da schermo davanti alla difesa: Matic e N'Zonzi, ad esempio sono stati a lungo trattati. Mentre William Carvalho resta un pallino del tecnico che al contrario non ha mai riscontrato il gradimento di Fabio Paratici e della sua rete di scouting.

     

    NO A CARVALHO – I motivi per cui non si è arrivati a Matic e N'Zonzi sono di natura prettamente economica: fuori mercato l'offerta dello United per strappare il serbo, ritenuta eccessiva infine la pretesa dei 40 milioni come da clausola (seppur rateizzabili) del Siviglia per il franco-congolese. Il gigante portoghese invece è stato a lungo al centro di una diversa visione di vedute all'interno del club bianconero: giusto per quel che serviva ad Allegri, facendo della fisicità e del senso della posizione i suoi punti di forza nell'interpretare il ruolo di frangiflutti davanti alla difesa, inadatto ad una società come la Juve secondo Paratici e i suoi uomini perché ritenuto ancora troppo lento e grezzo per gli standard da titolarissimo che avrebbe richiesto un tale investimento a centrocampo. La richiesta dello Sporting infatti restava vicina a quei 40 milioni che in casa Juve si tirano fuori solo per top player consacrati o quantomeno potenziali. Motivi che non possono e non potranno renderlo mai un rimpianto, anche se a conti fatti uno come lui avrebbe fatto molto comodo in questa Juve.

    @NicolaBalice


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