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    Juve, Allegri: 'Diamo tempo a Vlahovic, c'era bisogno di Giuntoli. Pogba? Mi accontento di averlo 20/30 minuti...'

    Juve, Allegri: 'Diamo tempo a Vlahovic, c'era bisogno di Giuntoli. Pogba? Mi accontento di averlo 20/30 minuti...'

    Massimiliano Allegri ha rilasciato una lunga intervista a DAZN. Vari i temi toccati dall’allenatore bianconero.

    SPOGLIATOIO STADIUM - “Il luogo sacro, bellissimo. Mi ricordo la prima volta che ci sono entrato nel 2014. La seconda di campionato, la prima la vincemmo a Verona contro il Chievo con un gol di Caceres di testa e la seconda era in casa contro l’Udinese, vincemmo due a zero con gol di Tevez e Marchisio. Da lì sono iniziati i miei otto anni interrotti dai due anni fermo”.
     
    ACCOGLIENZA - “Meraviglioso, sono arrivato a Vinovo con Andrea Agnelli e non riuscivo a capire se i tifosi erano contenti o scontenti del mio arrivo (ride ndr). Ero talmente convinto di qualità e forza della squadra che ero sereno”.
     
    RITORNO - “Sono tornato con un programma ben preciso. In questi due anni dove la Juve non ha vinto un trofeo credevo fosse più facile. Sono rimasti solo 3 portieri e 7 giocatori di movimento. Secondo me abbiamo fatto un buon lavoro, l’obiettivo era rinnovare la squadra. Sono arrivati sette giocatori della Next Gen in questa stagione, abbiamo ridotto il monte ingaggi e alzato il valore patrimoniale. La Juventus nei prossimi anni ha il destino nelle sue mani”.
     
    PERCHÉ È TORNATO - “Sono tornato perché era una sfida. Dopo cinque anni ho lasciato una squadra che aveva fatto la storia. Ho fatto un errore di presunzione pensando di tornare subito a vincere. Era una sfida mia personale. Ero rimasto male dopo Juve-Ajax ma questo è il calcio, non si può sempre vincere né perdere. Lavorare sugli obiettivi di crescita sì e per questo sono soddisfatto di quanto fatto negli ultimi due anni”.
     
    CRITICHE - “Vanno bene e sono ben accette. L’anno scorso abbiamo vissuto una situazione surreale e dall’esterno non conoscendo al completo la situazione dentro è più facile criticare e giudicare. A Empoli 10 minuti prima della partita è arrivata la notizia che ci avrebbero tolto 10 punti ed era definitiva. In quel momento avevo due soluzioni: scegliere di dire cose più leggere o andare forte su un dato di fatto che era la classifica. Io ho messo davanti la classifica scrivendola in spogliatoio con +3 perché potevamo arrivare davanti al Milan nonostante il -10, Dopo aver perso ad Empoli abbiamo perso le speranze. In quel momento lì ci sono emozioni e stati d’animo. Quando ci hanno tolto 15 punti è stato più facile perché dovevi dare mini obiettivi, potevi dire qualche bugia (ride ndr) e intanto scalavamo la classifica”.
     
    LACRIME DI UDINE - “Dall’esterno mi si vede come se fossi di ghiaccio, in realtà sono una pozza, mi sciolgo molto. A volte quando la sera guardo i film con mio figlio mi emoziono, piango. Mi emoziono molto, sul lavoro devo essere distaccato. A Orlando ho incontrato Matuidi, ci siamo abbracciati e mi sono emozionato”.

    SQUADRA - “Tutti gli anni a fine anno facciamo una valutazione e gli allenatori danno direttive allo staff. Avevamo una squadra con caratteristiche diverse, quest anno dobbiamo correre più degli altri, lavorare sui giocatori e sull’intensità della squadra. Alla Juve non bisogna essere spensierati ma lavorare sull’obiettivo. Di Maria? Giocatore straordinario, la palla andava dove gli altri non pensavano di farla passare. Si doveva giocare ai suoi ritmi ma tutti non avevano le qualità di Di Maria”.
     
    RABIOT - “Un giocatore straordinario, ha un motore diverso dagli altri, ha imparato a fare gol, crede di più in sé stesso. Credo che quest anno possa fare meglio, non in termine di gol ma in termine di prestazioni. MI da grandi soddisfazioni già per il modo in cui corre. A Rabiot mandavo i messaggi perché lui non risponde al telefono, gli scrivevo su Whatsapp, ogni tanto rispondeva e mi mandava le faccine. Lui credo abbia fatto la scelta giusta perché qua è diventato un uomo importante in spogliatoio. Danilo è capitano e i vice capitani sono Alex Sandro e Rabiot”.
     
    VLAHOVIC - “Non dimentichiamoci che è arrivato con responsabilità e pressioni che nemmeno lui immaginava. Arrivava dalla Fiorentina e si doveva caricare la Juve sulle spalle, ma ha 23 anni. Bisogna dargli il tempo di maturare. Dusan ha una qualità straordinaria: quella del gol. Deve migliorare nel gioco con la squadra. Ci può dare una grossa mano, lo sa anche lui e credo che quest'anno stia migliorando perché sta meglio fisicamente”.
     
    MERCATO - “Siamo a posto così, non vogliamo nessuno. Abbiamo Vlahovic che viene da un’annata difficile e può fare solo che meglio. Chiesa arriva da un infortunio ed è un giocatore nuovo”.
     
    POGBA - “Quando gioca e si allena è un giocatore diverso dagli altri. Io mi accontento di averlo nella partita 20-30 minuti ma un giocatore così in forma sposta gli equilibri della partita”.

    GIUNTOLI - “Si è inserito bene, avevamo bisogno di una figura simile. È arrivato in una realtà nuova complessa e difficile come Juventus che appartiene ad una famiglia che ha uno stile ed un modo di lavorare”.

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