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Juve, Alex Sandro è un caso: tifosi esasperati, in campo è un disastro, sul mercato è un problema
IL DECLINO – Dopo Cardiff era ormai un giocatore del Chelsea. Poi la Juve ha dovuto fare i conti con le partenze di Leonardo Bonucci e Dani Alves, la cessione di Alex Sandro è stata congelata. La stagione successiva aveva l'accordo col Psg, ma l'offerta è arrivata fuori tempo massimo (come quella per Sami Khedira) e la Juve ha di nuovo trattenuto il brasiliano che voleva andare via. Rifiutati rispettivamente 60 e 50 milioni, il rinnovo di contratto è diventato inevitabile anche per riconoscere un ruolo di senatore e avvicinare gli ingaggi che avrebbe percepito a Londra o Parigi. Il rinnovo ha portato Alex Sandro a raddoppiare e oltre l'ingaggio, un contratto da 6 milioni netti più bonus (compresi quelli permanenza all'agente...) fino al 2023. Solo che Alex Sandro, quello vero, si è perso. Completamente.
IL MERCATO – E con Alex Sandro in organico, un nuovo esterno sinistro non è possibile individuarlo, non di primo livello. Una situazione che per certi versi assomiglia all'intreccio Szczesny-Donnarumma, una volta rinnovato poi Alex Sandro non ha più cercato altre squadre, con questo rendimento unito a questo ingaggio nessun top club ha poi realmente bussato alla porta della Juve per lui. Che finché rimane, toglie spazio a bilancio più che in organico, a un vero colpo di mercato. Ma a giugno, quando mancherà solo una stagione al termine dell'attuale accordo, la storia può cambiare. E la Juve potrà voltare pagina anche in quella posizione, dove si sono alternati solo dei vice-Alex Sandro quando in realtà servirebbe qualcuno al posto del brasiliano.
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