Juve, Miretti è una certezza: è lui il nuovo Marchisio, ma il campo c’entra solo fino ad un certo punto
Marco Amato
Nel frattempo calendari ne sono stati strappati, la barba ha cominciato a crescere, così come le responsabilità. Facile credere, però, che i ricordi siano ancora vividi, come se fosse ieri: la strada che scorre velocemente dal finestrino, il pullmino che dopo la scuola lo aspetta fuori da casa per portarlo a Vinovo. Le porte del centro sportivo che si aprono davanti, gli spogliatoi e le amicizie, compagni in armi con un sogno comune: il calcio professionistico, diventare come gli idoli appesi alle pareti della cameretta sotto forma di poster, indossare la maglia bianconera e giocare in Serie A. CONTINUA SU ILBIANCONERO.COM