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    Juve, il paradosso di Rabiot: senza di lui si spegne la luce. Ma il no allo United ha cambiato il mercato

    Juve, il paradosso di Rabiot: senza di lui si spegne la luce. Ma il no allo United ha cambiato il mercato

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    A qualcuno potrà anche suonare strana come cosa. Ma contro la Roma c'è stata una Juve con Adrien Rabiot e una senza il centrocampista francese. Quella bella e potenzialmente vincente, è stata la prima. Quando Rabiot è uscito dal campo (solo crampi per lui), tutta la squadra ha perso in intensità, fisicità, anche qualità: mai in partita Denis Zakaria, proprio come mai in partita è stato Weston McKennie quando ha dato il cambio a Fabio Miretti. A proposito, anche il talentino di casa Juve fa parte di diritto delle buone notizie di questo sabato: testa leggera e con le idee giuste, coraggio e visione di gioco, un ruolo in questo centrocampo almeno nelle rotazioni può esser suo per merito. Tornando al paradosso, se così si può definire, è senza Rabiot che la Juve ha mostrato il fianco alla Roma lasciando per strada due punti che sembravano vicini oltre che meritati: e pensare che proprio senza Rabiot alla Continassa si pensava di completare la Juve in questa ultima fase di mercato.

    SLIDING DOORS. Tutto fatto nei piani del club, accettata l'offerta del Manchester United da 20 milioni netti più 2 di bonus, la rottura tra mamma Veronique e i Red Devils però è già storia. In caso di cessione, pochi dubbi ci sarebbero riguardo al fatto che la Juve sarebbe riuscita a mettere a segno sia il colpo Memphis Depay che quello di Leandro Paredes: l'argentino comunque arriverà anche se in extremis, al posto dell'olandese è arrivata la virata su Arek Milik. Ma a dire il vero, ad aver comunque accolto senza drammi la sua permanenza è stato proprio Max Allegri: per lui Rabiot è e resterà un titolare, nelle rotazioni del centrocampo bianconero per il francese ci sarà sempre posto, anche con il contratto in scadenza. E a giudicare dalle risposte date contro la Roma, alla lunga potrà avere ragione lui. Ma tre anni (o almeno due e mezzo) al di sotto delle aspettative, ancora pesano nel giudizio. Così come sul mercato, il suo no allo United, alla fine potrà rischiare di avere un peso decisivo.

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