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    Juve, 35 anni dopo ti giochi lo scudetto con una calabrese

    Juve, 35 anni dopo ti giochi lo scudetto con una calabrese

    Era il 16 maggio 1982, e la Juventus di Trapattoni conquistava lo scudetto con un rigore realizzato da Liam Brady. Non un titolo qualunque, bensì quello della seconda stella. La squadra in questione era il Catanzaro, settimo in classifica, che resistette con le unghie e coi denti contro gli 11 capitanati da Furino fino a 15’ dal termine, quando venne assegnato un penalty per fallo di mano. Era l’ultima giornata di Serie A, e la Juve era giunta a pari punti con la Fiorentina (44). Anche i Viola di Francesco Graziani giocavano in trasferta, contro un Cagliari combattivo, non riuscirono però a superare la difesa dei sardi, o meglio lo fecero proprio con ‘Ciccio’ ma l’arbitro Mattei annullò la rete per fallo su un difensore.

    Lo spareggio fu sventato, la giornata divenne storica per la Vecchia Signora, e il 16 maggio divenne tradizionalmente un giorno amaro per la tifoseria della Fiorentina, visto che in questa stessa data nel 1990, la Viola perse sempre contro la Juve la Coppa Uefa, a causa dei gol di Galia, Casiraghi e De Agostini messi a segno nella gara di andata. 

    Oggi, 35 anni dopo, i bianconeri sono chiamati a vincere contro un’altra squadra della Calabria, il Crotone, al fine di conquistare il loro 35esimo titolo di Campione d’Italia, che sarebbe altresì il sesto consecutivo. Il momento è parimenti storico, ma i desideri della Juve scorrono su un filo: è a un passo dal vincere il triplete, come lo è altrettanto da perdere tutto. La sconfitta per 3-1 arrivata per mano della Roma allo stadio Olimpico ha rimesso in discussione l’obiettivo scudetto, con i giallorossi a 4 punti dalla capolista a sole due giornate dal termine, e di conseguenza la partita decisiva diviene quella dello Stadium contro il Crotone. I calabresi sono in piena lotta salvezza, e non renderanno agevole il compito alla squadra di Allegri, mentre gli uomini di Spalletti scenderanno sul campo del Bentegodi per affrontare un Chievo che non ha più nulla da chiedere al Campionato. 

    Nulla in questo momento è scontato, proprio come appariva inizialmente la situazione in quel lontano 1982. 

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