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Julio Cesar l'acchiappasogni, viva le 'pigne' di Montero
Buon compleanno a:
JULIO CESAR, 1979, detto l'Acchiappasogni, portiere brasiliano del Benfica, con cui ha rinnovato fino al 2018, ex Chievo, senza mai giocare, e Inter dal 2005 al 2012. Nel campionato italiano ha un bilancio di 10 rigori neutralizzati (su 26 assegnati) e 3 espulsioni. Oltre, ovviamente, ai 5 scudetti, la Champions e il Mondiale per club con l'Inter. Al Mondiale brasiliano fu l'eroe del quarto di finale contro il Cile. In semifinale, però, arrivarono i 7 gol teutonici.
PAOLO MONTERO, 1971,detto Terminetor e anche Pigna, ex difensore uruguaiano di Atalanta (1992-96) e Juventus (1996-2005), attualmente allenatore del Colon (serie A argentina). Primatista italiano di cartellini rossi, 21, di cui 16 in serie A. "Menotti mi disse che sarei diventato come Passerella e toccai il cielo con un dito". "Secondo lui il primo intervento deve essere duro per far capire immediatamente che aria tira. E poi parlava agli avversari in continuazione. Li faceva impazzire. Era davvero temutissimo". (David Trezeguet). Nella vita notturna faceva coppia con Mark Juliano: "Quando si vinceva, la macchina partiva subito per Milano. Feste su feste. Purtroppo oggi siamo sposati e non possiamo raccontarlo, però ci siamo divertiti. Mark era un grande conquistatore e io gli facevo da spalla. Una sera scoppiò una rissa in una discoteca: erano in 10 o 15, sembravano dei buttafuori. Ho solo detto a Mark: "Stiamo zitti, questi ci ammazzano. Oggi bisogna perdere! Poi una volta eravamo in ritiro pre-campionato con Ancelotti, che ci lascia una notte libera. Non mi sono neanche allenato il giorno dopo: sono arrivato distrutto e quel giorno c'era anche la presentazione della squadra. Hanno detto che avevo la febbre, ma volevano mandarmi via". Ancellotti ha detto di lui: "Paolo è un galeotto mancato, ma con un suo codice d’onore". " ha raccontato: "Una mattina, alle quattro, eravamo all’aeroporto di Caselle. Tornavamo da Atene, avevamo appena fatto una figuraccia in Champions League contro il Panathinaikos e abbiamo trovato ad aspettarci un gruppetto di ragazzi che non ci volevano esattamente rendere omaggio. Al passaggio di Zidane l’hanno spintonato ed è stata la loro condanna. Non a morte, ma quasi. Montero ha visto la scena da lontano, si è tolto gli occhiali con un’eleganza che pensavo non gli appartenesse e li ha messi in una custodia. Bel gesto, ma pessimo segnale, perché nel giro di pochi secondi si è messo a correre verso quei disgraziati e li ha riempiti di botte. Aiutato da Daniel Fonseca, un altro che non si faceva certo pregare. Paolo adorava Zizou, io adoravo anche Paolo, puro di cuore e di spirito". E' stato vittima della maledizione della Champions con ben tre finali perse giocate da titolare e un rigore parato da Dida nel 2003. Avrebbe avuto anche un futuro da comico, nella commedia all'italiana, come dimostra la sua testimonianza al processo sul doping.
OLOF MELLBERG, 1977, difensore svedese, ex Juventus nel 2008-09. Attualmente allena l'IF Brommarojkarna, serie C svedese: "Quando Olof ha deciso di lasciare la nazionale è stata una grande perdita per il calcio svedese. Ma per me, dal punto di vista personale, è stata una perdita ancora maggiore. Sapevo che lui era dietro di me e potevo concentrarmi di più su quello che avveniva in attacco. Mentalmente è stato un vincente come nessun altro, il miglior difensore di sempre. Lui ha sempre rifiutato di perdere, non solo nel calcio ma praticamente in tutto quello che faceva. E quando perdeva, cosa che accadeva di rado, si rifiutava di ammetterlo. Credo che questa mentalità è quella che gli ha permesso di avere una così lunga carriera. Sono stato doppiamente fortunato quando l'ho conosciuto: primo perché ho avuto l'opportunità di gicoare con lui e poi perché ho potuto conoscere una persona fantastica, non solo il giocatore. Olof, dal mio punto di vista, è stato il miglior difensore svedese di sempre e credo che come persona è addirittura migliore. Mi dispiace che smetta di giocare anche perché sono sicuro che ha ancora molto da dare. Auguro a lui e alla sua famiglia tutta la felicità e l'amore nei prossimi anni. Grazie di tutto amico mio". Zlatan Ibrahimovic. Con Ibra ha diviso varie avventure, compresa quella del 4 settembre 2006, quando, insieme Christian Wilhelmsson, vennero espulso dal ritiro della Nazionale, per aver violato il coprifuoco delle 23:00 prima di una gara per le qualificazioni ai Campionati europei del 2008, contro la nazionale del Liechtenstein.
SAMUEL KUFFOUR, 1976, ex difensore ghanese, ex Torino (giovanili), ex Bayern Monaco, Roma e Livorno. La partenza per la Coppa d'Africa a gennaio, è coincisa con la crescita di Mexes. Attualmente è presidente del Kotoko, squadra ghanese per cui ha sempre tifato, senza riuscire mai a giocarci.
CARLO ZOTTI, 1982, portiere svincolato dall'1 luglio 2015, ultima squadra il Locarno, ex Roma, Ascoli, Sampdoria, Cittadella, e poi emigrato in Svizzera: "E’ nato portiere, era un predestinato: chiunque nelle giovanili avrebbe detto che sarebbe diventato un campione, poi si è perso". (Franco Tancredi). Ha la sua occasione nel disastroso 2004-05. Dodici le presenze in quella stagione tra campionato e Champions League, ma alla fine Curci (sì, Curci) riesce a scalzarlo nella gerarchia dei titolari. Nei tre anni successivi, a Zotti riesce un'impresa particolare: colleziona solo una presenza, nonostante la Roma lo giri un anno ad Ascoli e sei mesi alla Samp.
Buon compleanno anche a:
RAFFAELE IMPARATO, 1986, terzino destro del Perugia.
FRANCESCO LISI, 1989, ala sinistra della Juve Stabia.
Il 3 settembre era nato anche:
EDUARDO GALEANO, 1940-2015, grande scrittore uruguaiano, che ha scritto, tra le altre cose, pagine bellissime sul calcio "Splendori e miserie del gioco del calci".