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Roma: Juan Jesus, dagli insulti sui social alla riscossa sul campo
LA PROMESSA SU FACEBOOK - Bisogna prima fare un passo indietro, al 17 settembre. Martoriato dagli insulti, Juan Jesus si schiera apertamente con uno status sul proprio profilo Facebook. "Come vedete, non ho bloccato alcun social. Il mio staff, come sempre, cancella i messaggi offensivi e volgari come quelli che mi sono arrivati: 'Dio ti fulmini', 'Devi morire' ecc. Chi vuole criticare in toni civili è libero di farlo. Io per primo so che ho commesso degli errori e soffro per questo. Il mio unico pensiero è recuperare la migliore condizione, superare definitivamente il problema alla caviglia e ripagare la fiducia di società e allenatore. Lotterò ogni secondo per la Roma. Per onorare questa maglia che ho fortemente voluto e per dare il mio contributo affinché il gruppo rimanga sempre unito. Perché noi restiamo insieme soprattutto nei momenti in cui si deve reagire". Una promessa mantenuta anche grazie alla fiducia di Spalletti, che davanti alle telecamere ha sempre difeso il suo calciatore, giustificandone le difficoltà proprio con il problema alla caviglia.
IL RISCATTO - In occasione di Roma-Inter, il tecnico toscano è tornato ad affidarsi a Juan Jesus. Lo ha fatto in una sfida che si preannunciava delicatissima: gli serviva un terzino di maggiore copertura e il brasiliano ha risposto presente, oscurando Candreva. Una partita accorta, che gli sarebbe valsa la conferma a Napoli anche a prescindere dall'infortunio di Bruno Peres. Contro un altro cliente ostico come Callejon, Juan Jesus è cresciuto ulteriormente, cancellando lo spagnolo e rivelandosi un elemento chiave per il successo della Roma al San Paolo. Una rinascita per certi versi insperata ma che, anche alla luce dei problemi fisici di Bruno Peres (fuori almeno 15 giorni), si rivela cruciale per l'immediato futuro della Roma, che studia da anti-Juve provando ad allungare sulle rivali.