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Romamania: e se Dzeko fosse il nuovo Higuain?
Il gol dopo cinque minuti nel big match dell'Olimpico contro l'Inter aveva sciolto le prime riserve, poi ieri è arrivata la consacrazione: due reti al San Paolo - la prima praticamente un rigore in movimento su un errore grossolano di Koulibaly, la seconda da rapinatore d'area di testa a trasformare un calcio di punizione - hanno fatto gridare al miracolo: "Finalmente abbiamo un bomber". Questo il pensiero che ha attraversato le menti e i cuori del romanisti, già pronti a ritornare sul viale dei ricordi per far tornare alla mente le giocate di Batistuta, i gol di Montella e la classe di Totti (lui c'è ancora per fortuna) che hanno regalato il terzo scudetto della storia romanista.
Ora c'è Dzeko, quel bosniaco che sorride sempre davanti ai giornalisti, che quando segna è più felice di un bambino che scarta i suoi regali il giorno di Natale, il lungagnone che lo scorso anno non riusciva a segnare nemmeno i gol più semplici mentre ora conta i suoi 7 gol in otto giornate di campionato. Finalmente un bomber, quello che ti permette di risolvere le partite quando le situazioni si fanno complicate, quello che decide i big match con reti decisive. Ora Edin lo è. E lo sa bene il Napoli che nella scorsa stagione, grazie al suo bomber, partiva praticamente sempre da 1-0, che differenza fa averne uno o no.
Roma, Dzeko è il tuo Higuain, il tuo Batistuta, l'uomo decisivo per vincere qualcosa.
Lo sa bene Spalletti che non lo leva più. Nei suoi primi mesi capitolini aveva puntato sul tridente leggero il tecnico di Certaldo, oggi la prima maglia assegnata è quella del numero 9. Con i suoi gol, la Roma può cominciare a sognare.
Francesca Schito