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    Zhang pronto a riprendersi Suning: cosa cambia per l'Inter e il piano con Oaktree

    Zhang pronto a riprendersi Suning: cosa cambia per l'Inter e il piano con Oaktree

    • Redazione CM
    Jindong Zhang, padre del presidente dell'Inter, Steven, sta per riprendere il controllo di Suning. La notizia arriva direttamente dalla Cina, con precisione dal portale Yicaiglobal, con il fondatore della stessa azienda, holding proprietaria del club nerazzurro, che sta per tornare a riassumere la carica di numero nel pacchetto azionario, dopo che una profonda crisi economica aveva portato alle sue dimissioni circa due anni e mezzo fa.

    L’OBIETTIVO – Secondo quanto riporta la stampa di settore asiatica, l’obiettivo del padre di Steven diventa riportare in attivo l’azienda nel 2024. Nel corso dell’ultimo anno, quello appena passato, si è arrivati a una forte riduzione della perdita netta della società, ma la strategia di Jindong prevede un forte riassestamento a livello organizzativo, permettendo così uno snellimento nelle funzioni dei vari dipendenti societari.

    INTER – C’entrerà l’Inter in tutto questa nuova vecchia avventura del padre di Steven Zhang? In realtà, se Jindong Zhang dovesse tornare a essere il presidente di Suning, non cambierebbe niente, visto che ormai da anni è il figlio Steven a occuparsi interamente del club nerazzurro in qualità di numero uno di Viale della Liberazione.

    OAKTREE - Intanto, il mese si maggio si sta avvicinando e in casa nerazzurra si fa prossimo il momento nel quale Suning dovrà restituire al fondo Oaktree il prestito da 275 milioni di euro (più interessi) concesso tre anni fa. Le voci si rincorrono, giorno dopo giorno, su quale sarà il destino della società meneghina. Ma un documento esclusivo, arrivato in possesso ai colleghi di Panorama, conferma che Suning si sia tutelata: in caso non riuscisse a restituire la cifra incassata dal prestito, ecco che, in realtà, sarebbe Oaktree a dover risarcire l'Inter con una cifra, verosimilmente, compresa tra i 150 e i 300 milioni di euro.

    I MOTIVI - Cerchiamo di fare chiarezza. Un atto di 30 pagine, scaricabile direttamente dalla Camera di Commercio di Hong Kong, profila nuovi orizzonti in casa Inter. Tale documento è l’atto di costituzione del pegno sulla totalità delle azioni di Great Horizon sarl (capofila delle controllanti lussemburghesi dell’Inter) concesso da Suning in favore di Oaktree a fronte del prestito di 275 milioni di euro concesso. Ma c’è un particolare da sottolineare: al fondo è stato concesso il pegno non soltanto sulle azioni di Great Horizon ma anche su quelle delle altre controllanti lussemburghesi (ovvero Grand Sunshine sarl e Grand Tower sarl) nonché sul 99,60% delle azioni dell’Inter. Ma non è finita qui. Infatti, in tale atto, viene stabilito che l’appropriazione dei beni dati in pegno da parte del creditore debba essere obbligatoriamente preceduta da una stima “all’equo valore di mercato” (fair market value) dei predetti beni e che a seguito di essa, laddove il loro valore risultasse superiore all’ammontare del credito vantato da Oaktree, quest’ultimo dovrà rimborsare a Suning la parte eccedente il credito. In sostanza, laddove si giungesse all'escussione per il mancato pagamento del prestito alla scadenza convenuta, Zhang è comunque rassicurato dal fatto che la perdita dell'Inter avverrà secondo il giusto valore di mercato che tale club avrà al momento dell'appropriazione da parte del creditore.

    L’ULTIMA NOVITA’ – Dalle parole, in esclusiva per Panorama, dell’avvocato Michele la Francesca, si deduce un’ultima novità: “Nel documento, infatti, si legge che in pratica Oaktree, tramite il suo fiduciario, può far escutere immediatamente e direttamente il il club nerazzurro da un altro soggetto. Nel qual caso si tratterebbe chiaramente di un soggetto che abbia preventivamente pattuito con Oaktree i termini economici dell'acquisizione dell'Inter. In tal caso, oltre a corrispondere al fondo americano la somma corrispondente al credito vantato nei confronti di Suning (gli ormai famosi 380 milioni di euro) il subentrante, dovrebbe altresì rifondere a Zhang la citata eccedenza perché a mutare non sarebbe la procedura appropriativa (che, come detto, prevede in ogni caso la preventiva stima dei beni concessi in pegno) ma solo il soggetto che procede all'escussione”.

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