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Jacobelli: Tavecchio spacca la A e non è manco presidente. Ora più che mai Malagò commissario in Figc
Nel breve volgere di tredici giorni, il Numero Uno dei Dilettanti è riuscito a spaccare la serie A perdendo la metà dei consensi ottenuti il 24 luglio (18 sì e 2 no, quelli di Juve e Roma) al termine dell'assemblea della presunta confindustria del pallone. Ancora una settimana e Tavecchio si sarebbe affondato da solo. Ma il personaggio possiede risorse imprevedibili e ce la sta facendo comunque: l'11 agosto sarà la festa di San Franco Tiratore. Anche se Lotito taglia corto. Assicura: "Non ci sarà nessuna sorpresa". Il che rafforza la speranza del ribaltone che demolisca tutto il Sistema.
Adesso si capisce quale fosse la sorpresa cui faceva riferimento Malagò nei giorni scorsi, parlando del terremoto che si andava profilando in serie A, da Tavecchio spaccata in due prima ancora di diventarne il presidente. Cagliari, Cesena, Empoli, Fiorentina, Juventus, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Torino hanno parlato chiaro. Ora vedremo che cosa faranno gli altri club, a cominciare dai più illuminati come De Laurentiis, Thohir, Percassi.
Malagò ha le antenne ben ritte e, soprattutto, sensibili: checché ne dica l'uomo del "si pensava le donne fossero hadicappate per il calcio", graniticamente incollato alla poltrona, la rivolta capeggiata da Juve, Roma e Fiorentina l'ha già dimezzato agli occhi del campionato più importante.
E, se è vero che i voti si contano e non si pesano, in virtù di un sistema elettorale che fa invidia al manuale Cencelli assegnando un peso spropositato ai dilettanti, è altrettanto vero che il capo della Figc non può governare se mezza serie A gli fa la guerra, calciatori e allenatori gli votano contro, in B e in C non ci sarà l'unanimità sbandierata dai grandi elettori di Tavecchio e persino gli arbitri potrebbero bocciarlo.
Adesso più che mai ci vuole il commissario in Figc. Nome e cognome: Giovanni Malagò.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com