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    Jacobelli: Berlusconi dia pieni poteri a Barbara anziché criticare Inzaghi

    Jacobelli: Berlusconi dia pieni poteri a Barbara anziché criticare Inzaghi

    Silvio Berlusconi 1, domenica 21 settembre, dopo Milan-Juve 0-1: "A Milanello ci vado volentieri, ma se poi non fanno quello che dico io...".
    Silvio Berlusconi 2, mercoledì 24 settembre, dopo Empoli-Milan 2-2: "Il Milan vince se Inzaghi ascolta i miei consigli...". .
    Due frecciate in tre giorni cominciano ad essere troppe anche per un signore paziente e un sicuro incassatore qual è Filippo Inzaghi sebbene questi, dopo la prima stilettata, a domanda abbia risposto: "Le parole di Berlusconi non si commentano".
    Se è vero che le presidenziali invasioni di campo sono un film già visto nei ventotto anni e mezzo di gestione dell'ex premier, è altrettanto vero che non esiste modo più sicuro per indebolire la posizione dell'allenatore.
    Ripartito dai 45 punti di distacco inflitti dalla Juve al Milan nella passata stagione, il successore di Seedorf sta lavorando sodo e bene con l'organico messogli a disposiizone che, con rispetto parlando, non è quello del Real, del Barcellona o della Juve e della Roma.
    La sconfitta interna con i campioni d'Italia e l'affannoso pareggio di Empoli dimostrano quanto lunga e accidentata sia la strada da percorrere per ricostrure una grande squadra. In un contesto del genere, l'ultima cosa che Berlusconi deve fare è punzecchiare Inzaghi e gli stessi giocatori i quali, al contrario, hanno bisogno solo di sostegno e di incoraggiamento. Anche perchè, mentre il padre si diverte a intromettersi nelle questioni tecniche, la figlia difende e protegge a spada tratta il lavoro di Inzaghi, elogiandolo a ogni pié sospinto.
    Per non dire dello scontro frontale fra Barbara e Galliani, mai sopito dal 3 novembre scorso, data della durissima nota all'Ansa dell'allora consigliera d'amministrazione del Milan che, sotto Natale sarebbe diventata pari grado del medesimo Galliani.
    E ancora: in occasione delle elezioni in Figc, Barbara si è schierata contro Tavecchio, appoggiato invece incondizionatamente da Galliani, fedele all'asse con Lotito da cui, all'inizio del 2013, era già scaturita la conferma di Beretta alla presidenza della Lega di A.
    Al di là dei sorrisi ufficiali e delle dichiarazioni di circostanza, la verità è che fra Barbara e Galliani la guerra continua e, prima o poi, Berlusconi Silvio dovrà schierarsi dall'una o dall'altra parte. Se desse i pieni poteri alla figlia anzichè criticare Inzaghi, il presidente onorario farebbe la cosa giusta. 
    In seno al Milan, nei settori di sua competenza Barbara sta facendo grandi cose. Il tempo lavora a suo favore.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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