Scommesse, nessuna pietà per chi ha calpestato la passione dei tifosi
di Xavier Jacobelli
Direttore www.quotidiano.net
Leggi i verbali del calcoscommesse, sezione Gervasoni e sezione Sartor; le cronache sul conto segreto svizzero Cannonau, grande vino sardo ignobilmente usato per bollare i traffici bancari degli uomnini di Singapore con la Confederazione elvetica; i resoconti sulle incursioni degli Zingari nei ritiri delle squadre per taroccare le partite. Leggi tutto questo e altro e la rabbia si mescola con il disgusto.
Provi ad illuderti che sia tutto falso, ma temi sia tutto vero perchè il lavoro degli investigatori è minuzioso, certosino, implacabile anche se aspetti nuovi riscontri oggettivi perchè non puoi fare altro. E apprezzi che nessuno, fra gli stessi investigatori, cerchi le luci della ribalta con dichiarazioni roboanti, interviste a uso e consumo del tritacarne mediatico.
La sobrietà e il rigore abitano negli uffici dei giudici di Cremona che affondano il bisturi nel bubbone, sempre più esteso e sempre più pericoloso per il calcio italiano.
Ma, aspettando il diluvio del 2012, che si annuncia tremendo per molti club e molti tesserati fra squalifiche, penalizzazioni e retrocessioni annunciate, c'è un sentimento alla fine del 2011 che nasce da questo obbrobrio e non ti lascia più.
E' l'umiliazione. L'umiliazione della passione dei tifosi, del loro amore per il gioco pulito, per il gesto tecnico, per il gioco, per la lealtà, per la correttezza, per il fair play. Per tutto ciò che è il calcio e dentro Scommessopoli non è più. E' vero che questo non è il primo scandalo e, presumibilmente, non sarà l'ultimo. E' vero che anche altri Paesi calcisticamente evoluti devono solo stare zitti perchè il più pulito ha la rogna. E' vero tutto. Ma non riesci ad accettare che un pugno di falliti abbia avvelenato i pozzi in A, in B e dovunque fosse possibile farlo, per imbrogliare e lucrare denaro sporco.
Le cronache di Cremona riferiscono che, ieri, alle sette della sera, il procuratore Stefano Di Martino abbia ricevuto un sms dal procuratore federale Stefano Palazzi: "Grazie per le carte".
Quattro parole accompagnate da una serie di smile. Aggiungono, le cronache, che Palazzi abbia ricevuto tutti gli incartamenti dell'inchiesta penale, compresi i verbali degli ultimi interrogatori. Ora, la giustizia della Figc può entrare in azione. Che lo faccia. Senza guardare in faccia a nessuno, senza ritardi, senza il campionario di lacune che ha accompagnato i cinque anni e mezzo di Calciopoli coi risultati che sono stati certificati dal Tavolo del Nulla e dei quali, un giorno o l'altro, Abete e Rossi Guido dovranno rendere conto. Stangare senza pietà chi ha taroccato le partite e i tesserati che, anche se non hanno taroccato le partite, hanno scommesso sulle partite, pratica rigorosamente proibita dai regolamenti.
Non ci deve essere nessun perdono per chi ha calpestato la passione dei tifosi. I bambini ci guardano. Anche quelli che, a Bergamo, ricevevano in regalo le maglie numero 27. Doni da buttare.