Mentre a Salerno si consumava l'indecente farsa di Salernitana-Nocerina, già consegnata alle nefandezze del calcio italiano, il presidente del Consiglio era ospite di  Massimo Gilletti, su Rai Uno. Lì ha ricevuto la maglia di Montolivo autografata da tutti i giocatori del Milan, la squadra del cuore di Enrico Letta. Un dono che non ha portato fortuna al capitano rossonero, quasi nello stesso momento, espulso al Bentegodi. Questione di jella.

Ma la questione è un'altra: di fronte allo scempio della legalità, ordinaria e sportiva, il capo del governo non ha nulla da dire? E anche il suo vice, nonchè ministro dell'Interno, Angelino Alfano, tra una faida e l'altra in corso nel proprio partito, che cosa fa: sta zitto?  E' forse d'accordo con il questore di Salerno, Antonio De Jesu, responsabile della gestione dell'ordine pubblico nella città campana, secondo il quale "la partita è stata gestita in modo adeguato, di fatto non ci sono stati incidenti. L'epilogo in campo? E' stato probabilmente il male minore". 

E ancora: "I giovani calciatori della Nocerina sono rimasti turbati da una serie di pressioni ricevute a Mercato San Severino da parte di una frangia oltranzista del tifo molosso. Abbiamo una serie di video che ci hanno permesso di attivare subito delle indagini per reprimere ed estirpare questa malerba. Oggi ha perso il calcio, perché la parte sana delle due tifoserie è stata penalizzata oltremodo da minoranze violente". 

Letta, Alfano, coraggio, battete un colpo: pensate anche voi che la partita sia stata gestita in modo adeguato? Che l'epilogo in campo, cioè la farsa, sia stata il male minore?  Ma lo Stato non poteva e non intervenire prima della farsa? Ma che razza di Stato è quello che non riesce nemmeno a garantire il regolare svolgimento di una partita di serie C?

Xavier Jacobelli

Direttore Editoriale www.calciomercato.com