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    Jacobelli: la Juve ha il mal di trasferta, la Roma ha un Destro implacabile. E Inzaghi fa bene al Milan

    Jacobelli: la Juve ha il mal di trasferta, la Roma ha un Destro implacabile. E Inzaghi fa bene al Milan

    C’è sempre una prima volta. Juve e Samp, imbattute sino a ieri sera, cadono insieme nel turno infrasettimanale che riporta la Roma in testa alla classifica assieme ai bianconeri. Il Genoa piega i campioni d’Italia al 94’, grazie alla zampata di Antonini che regola i conti con Allegri, dopo i burrascosi trascorsi di quando tutti e due erano milanisti. 
    Icardi, invece, ha castigato la sua Samp: secondo rigore decisivo, seconda vittoria consecutiva per Mazzarri che può respirare, anche se il gioco dell’Inter non si sa dove sia e che cosa sia. Transeat. 
    Il tonfo della Juve (non perdeva in campionato dal 30 marzo scorso) è fragoroso quanto inopinato: i bianconeri hanno giocato bene a Marassi, nella notte delle 500 presenze di Buffon con la maglia diventata la sua seconda pelle. Ma il Genoa, esaltato dalle superbe parate di Perin, ha avuto il merito di credere nell’impresa sino alla fine: così Gasperini ha zittito una volta per tutte gli incontentabili tifosi con i quali se l’era presa dopo il pareggio interno con l’Empoli. 
    Comunque ha ragione De Rossi: lo scudetto è e rimane un affare fra Juve e Roma e sarà decisivo il fattore Champions perché le fatiche europee peseranno nella corsa al titolo. Occhio al mal di trasferta della Juve: un punto a Reggio Emilia con il Sassuolo, la sconfitta di Atene con l'Olympiacos, il ko di Marassi. 
    Quattro partite si sono decise negli ultimi otto minuti di gioco: a conferma che il turno infrasettimanale riserva sempre sorprese.
    Ma la Roma no. La Roma ha steso il Cesena secondo pronostico e, ancora una volta, grazie a un gol pesante di Destro (il quarto stagionale: ogni volta che gioca titolare segna e la sua squadra vince), mentre De Rossi ha firmato il raddoppio.
    In terza posizione con la Samp e l’Udinese, travolta a Firenze dal doppio Babacar e da Borja Valero, è piombato il Milan. Merito della magia di Jack Bonaventura, capace di riequilibrare la partita del Sant’Elia, di nuovo popolato dai tifosi, dopo il gol di Ibarbo (il primo in questo torneo) che aveva bruciato Abbiati in uscita.  La squadra di Inzaghi ha giocato male, ha avuto la forza di resistere alla partenza bruciante del Cagliari e di trovare il pareggio con il pallonetto dell’ex atalantino. Inzaghi sta lavorando benissimo: ha insegnato ai rossoneri che cosa significhi soffrire, li sta rimodellando con uno spirito umile, non ha paura, quando serve, di giocare come una provinciale. Se Torres ricominciasse a segnare, il cerchio sarebbe completo.
    In attesa di Verona-Lazio (se i biancocelesti passano al Bentegodi diventano loro terzi e in beata solitudine), il campionato registra i colpi del Toro che caccia il Parma sempre più giù e del Palermo, vincitore dello spareggio salvezza contro un Chievo che continua a perdere, chiunque sieda sulla sua panchina. 
    Pessimo il turno anche per l’Empoli inchinatosi martedì a un Sassuolo che, privo di Zaza, ha riscoperto Floccari, al secondo centro nelle ultime due partite. Ma la garanzia del Sassuolo è il gioco che Di Francesco ha dato alla squadra del Signor Mapei. Senza avere paura di pedalare.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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