Getty Images
Jacobelli: con Pogba superstar la Juve ipoteca lo Scudetto
Chi è messo davvero male è il Milan, schiantato dalla Lazio sabato sera all’Olimpico dove Mexes si è reso protagonista di un gesto ignobile che nessuna trance agonistica può giustificare. Mettendo le mani alla gola di Mauri, ammirevole per non avere reagito, il francese ha certificato come i rossoneri abbiano i nervi a pezzi. Forse comincerà a capirlo anche Berlusconi il quale pensa di andare a Milanello, ma, a giudicare da ciò che dice, atterra su Marte: sentenzia come la squadra sia da terzo posto e il suo organico non abbia nulla da invidiare a nessuno. Purtroppo per l’ex premier e, in particolare per milioni di tifosi, i numeri schiacciano le parole: 12 punti nelle ultime 13 partite, 2 sole vittorie, 3 sconfitte nelle prime 4 gare di campionato del 2015, 1 punto nelle ultime 4 gare: soltanto 74 anni fa il Milan partì così male nel nuovo anno. Per non dire die 25 gol presi in 20 gare. Inzaghi si gioca la panchina domani sera in Coppa Italia, di nuovo contro la Lazio: se salta, le alternative allo studio sono Tassotti sino a fine stagione o l’anticipato arrivo di Spalletti. Non ride nemmeno l’Inter: il guizzo di Moretti al ’94 ha fulminato i nerazzurri, inchiodandoli a quota 26 insieme con i cugini, otto punti sotto il terzo posto. Il Toro non passava a San Siro da 27 anni. Mancini (16 punti in 11 partite, media 1,45) sinora ha fatto peggio rispetto a Mazzarri (10 punti in 9 partite), ma continua a dirsi convinto che in un modo o nell’altro entrerà in Champions League. Brozovic gli darà sicuramente una grande mano. In coda, gran rimescolamento di carte: il Cesena ha affondato il Parma e Donadoni, con Crespo pronto al salto in alto; il Chievo è terz’ultimo scavalcato dal Cagliari che Zola ha rigenerato (7 punti in 3 partite). Occhio, Atalanta.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com