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  • Italiani di ritorno:| Parma va controcorrente

    Italiani di ritorno:| Parma va controcorrente

    Dice bene Fabio Borini, bolognese di vent’anni, attaccante. “Io in Italia non ho mai giocato, vengo da straniero. L’estero mi è piaciuto, spero di tornarci. Per carità, magari con la serie A cambio idea”.

    Grazie all’ad Pietro Leonardi, il mago delle plusvalenze, il Parma si è specializzato nel richiamare italiani notati all’estero. Borini arrivò al Chelsea a 17 anni, ancora non ha sfondato, però il presidente Tommaso Ghirardi giura sul suo valore: “Sono alla quinta stagione nel calcio – racconta – e mai dagli addetti ai lavori ho ricevuto tanti complimenti come per questo ingaggio”.


    Graziano Pellè domani compie 26 anni, da 4 era in Olanda, all’Az ha segnato in tutto 14 reti. Poche per un centravanti che solo al Cesena, in serie B, arrivò in doppia cifra. La novità vera è Nicola Sansone, 19enne foggiano due volte a segno nella seconda squadra del Bayern.

    “Sono tutte operazioni intelligenti – spiega il romano Antonello Preiti, direttore tecnico del Parma, alla sesta stagione con Leonardi -, tre giocatori arrivati a costo zero, a prescindere dal valore personale. Dati i trascorsi italiani, li conoscevamo, compreso Sansone che era nell’under 15 e 17: a Monaco di Baviera ha fatto bene. Li abbiamo riportati a casa perché presidente e dg hanno intuito potenzialità tecniche e commerciali. I numeri erano giusti”.

    I tre sono in ritiro a Levico Terme, in provincia di Trento, con la squadra di Franco Colomba, che pure sta cercando un centravanti di valore più acclarato da affiancare a Giovinco. Il sogno resta il richiamo di Amauri, Floccari potrebbe essere l’uomo giusto, magari due delle tre punte nuove potrebbero già essere cedute prima di settembre.

    “Io conto di avere spazio – auspica Borini –, non dico di essere titolare, però sono venuto per giocare. L’esperienza al Chelsea è stata buonissima, nonostante da gennaio, complice l’operazione alla spalla, fossi fuori rosa e l’unico italiano con Ancelotti. Con il mister avevo un buon rapporto, mai peraltro mi ha favorito”.

    Borini giocava già a 4 anni, ha bruciato ogni tappa, appena 15enne era nella primavera del Bologna. Anche il suo guaio è segnare poco. Solo in Galles, allo Swansea, da febbraio a maggio, ha realizzato abbastanza, 6 reti in 12 gare.

    “Nell’under 21 Ferrara mi impiega da esterno, mi adatto a tutti i ruoli di attacco. Il mio idolo è Del Piero, in Inghilterra dicevano che somigliassi a Inzaghi”.


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