Il tè delle cinque, viaggio nel calcio inglese. Si parte da Oxford: il pallone va al college
"Anch'io sono un tifoso...un tifoso dell'Oxford United da quattro generazioni! Sapete...mio padre, mio nonno...questa volta veniamo promossi direttamente, tra poco infatti parcheggio e sono li, con i ragazzi". Attenzione ai dettagli di Daniel, allora, il nostro taxi driver, in quella che apparentemente sembra una frase di circostanza.
Oxford si presenta cosi, con la cura maniacale dei suoi 38 college immersi nel verde, dove tutto è in ordine e con la lista degli alunni eccellenti: 26 primi ministri inglesi, tra cui Tony Blair e David Cameron, altri 30 tra capi di stato e di governo. Anche Bill Clinton ha studiato qui. E ancora 27 premi Nobel, matematici, ricercatori. O letterati come Perscy Bisshe Shelley, Oscar Wilde e T.S. Eliot. Persino Hugh Grant, l'attore di Notting Hill e 4 Matrimoni e un funerale è stato tra gli "undergradutes" all'universita'.
Loro si' possono dire che hanno studiato qui! Non è un semplice slogan!! Da quelle finestre poi del Balliol College uno degli istituti piu' antichi d'Inghilterra la leggenda vuole che si siano affacciati persino 5 premi Nobel, ma questa è decisamente un'altra storia. Atmosfera da altri tempi, quindi. Come il giardino de "Le Manoir aux quat'saisons" dello chef Raymond Blanc, sede anche di uno dei piu' famosi ristoranti stellati del Paese. Perfetto e raffinato anche per i gusti sofisticati della Regina.
Tutto ad 1 ora e 40 minuti dalle luci e dai colori di Londra. Soprattutto dall'universo dell'East London dove a Leyton per tutti l'Orient è sempre la seconda squadra più antica della capitale con quell'anno di fondazione, il 1881 che vale più di un semplice biglietto da visita. E' la prima cosa che ho imparato nel mio ruolo da Head of Communications & Relationships Manager del Leyton Orient Football Club che tradotto suona come Responsabile comunicazione e relazioni esterne: in Inghilterra la tradizione conta. Più della categoria di appartenenza. Non è insomma solo un dato per gli amanti della storia. La città perfetta ci regala anche una inaspettata giornata di pallido sole, ci dicono che sia una rarità da queste parti. Intanto nei nostri giocatori cresce l'attesa e la curiosità di conoscere e vivere l'atmosfera di un altro "tempio" inglese. Pensieri ricorrenti anche dei componenti del nostro staff tecnico, compagni di questo viaggio nel calcio british che inizia dalla League Two. Stamford Bridge, Emirates Stadium, Old Trafford, Wembley...e poi vuoi mettere giocare contro Arsenal, il Chelsea di Conte, i due Manchester (City e United), adesso anche contro il Leicester da favola di Claudio Ranieri. L'Italian Job è proprio tornato di moda. Discorsi e sogni da spogliatoio. D'accordo per loro ci sarà tempo. La tappa di oggi si chiama "Kassam Stadium", inaugurato nel 2001 con un costo complessivo di 15 milioni di sterline, pari a quasi 19 milioni di euro. Avendo visto la perfezione e la cura dei dettagli dovrebbe essere scontata l'efficienza.
Ed in effetti non ci sono barriere. Nessuna divisione. Pochi controlli per i colorati supporters. E soprattutto...niente curva!! Proprio cosi. Lo stadio ad Oxford, nel tempio della cultura e della perfezione ha...un parcheggio al posto della curva!!
Capita di trovare anche questo nel Paese del calcio più importante del mondo. Un paradosso qui dove i fatturati dei club di Premier League sono da record. Spunta anche Daniel con l'immancabile sciarpa. Il suo taxi è parcheggiato proprio li dietro alla nostra porta. Quasi un segno del destino. La radio per lui sarà spenta anche dopo la partita. Nessun commento. Il Leyton Orient ha vinto 1-0. Torniamo a Londra ed ecco spuntare all'improvviso... maestoso, imponente... Wembley. Of course. Il nostro viaggio continua...
Andrea Pressenda
Head of Communications & Relationships Manager del Leyton Orient Football Club