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Italiamania: ora Verratti con De Rossi
Ha guardato dalla panchina, come spesso capita in Azzurro. In una serata difficile, in cui il pallone sembra essere il tuo peggior nemico perché ostinato a non rimanere tra i tuoi piedi ruvidi, Marco Verratti è rimasto a guardare. Anche piuttosto imbronciato. Contro la Spagna, quella Spagna che per anni è stata orchestrata da Xavi, grande fan del centrocampista del Paris Saint-Germain, il ct Ventura ha preferito farlo accomodare in panchina. Per lui, questa sera, la maglia da titolare contro la Macedonia. Gara da comandare, in cui è vietato subire, quindi spazio alla tecnica, che ha la faccia, pulita, di Marco Verratti.
Dopo Conte, quindi, anche Ventura sembra vedere l'ex Pescara solo come regista, sottovalutando il fatto di come in Francia, al Paris Saint-Germain, Verratti giochi ormai stabilmente da mezzala, coperto e aiutato dall'ex 10 azzurro Thiago Motta e da Blaise Matuidi, cadendo quindi nel solito pregiudizio che si ha quando si valuta il Folletto di Manoppello. E non è un caso che Emery, il vincente Emery, nonostante si sia portato da Siviglia il fido Krychowiak, gli abbia affidato le chiavi della manovra parigina. Tecnica e personalità. Sì, perché per comandare il gioco ci vuole anche quella. E il 6 parigino ce ne ha da vendere.
Al momento Verratti e De Rossi sono, purtroppo, uno alternativo all'altro, parlano i fatti. Ma la Nazionale Azzurra ha bisogno di entrambi, insieme: basta De Rossi o Verratti, lo slogan deve essere "De Rossi con Verratti". Orgoglio e qualità per battere un pregiudizio. E rincorrere il Mondiale russo con la palla tra i piedi.