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    Italia Under 21, Caprile: 'Non vedo tante squadre superiori, puntiamo a vincere l'Europeo'

    Italia Under 21, Caprile: 'Non vedo tante squadre superiori, puntiamo a vincere l'Europeo'

    Dopo le due settimane di preparazione al CPO di Tirrenia, la Nazionale Under 21 è partita in mattinata dall’aeroporto di Pisa ed è arrivata nel primo pomeriggio a Cluj, la città romena dove l’Italia disputerà i tre incontri del girone del Campionato Europeo con Francia, Svizzera e Norvegia. Nella notte si è aggregato al gruppo anche Wilfried Gnonto, impegnato fino a ieri con la Nazionale maggiore e schierato dal primo minuto da Mancini nella finale per il terzo posto di Nations League che ha visto l’Italia superare per 3-2 i Paesi Bassi.

    Alle 17.30 locali (16.30 italiane), gli Azzurrini sosterranno la prima seduta di allenamento in terra romena a tre giorni dall’esordio nel torneo con la Francia. Un match, quello con i francesi, che potrà già dire molto sulle ambizioni della nostra nazionale: “Iniziare bene è sempre importante – conferma Elia Caprile in un’intervista esclusiva al sito FIGC – abbiamo il massimo rispetto nei confronti di ogni squadra, ma siamo consapevoli di potercela giocare con tutti. Siamo un grande gruppo, stiamo bene insieme e siamo forti. Non vedo sulla carta tante nazionali superiori a noi, siamo l’Italia e puntiamo a vincere l’Europeo”.
    Come già sottolineato venerdì in conferenza stampa da Lorenzo Pirola, l’esperienza maturata nell’ultimo anno da gran parte dei giocatori e il maggior minutaggio fatto registrare con i club lasciano ben sperare: “Nella rosa solo in tre abbiamo giocato in Serie B. Tutti gli altri hanno giocato in pianta stabile in Serie A, alcuni hanno fatto anche le coppe europee, andando peraltro molto avanti. Fisicamente stiamo bene anche perché a fine giugno è difficile trovare un giocatore fuori forma. Ora fa tutto la testa, è fondamentale avere la giusta concentrazione”.
    E per Caprile non è stato semplice riattaccare subito la spina dopo la delusione per la sconfitta nella finale del play off con il Cagliari. Autore di almeno un paio di parate spettacolari, sarebbe stato uno degli eroi della promozione del Bari in Serie A, ma il gol allo scadere di Pavoletti è stato una doccia fredda per lui e per una città intera: “La vita va avanti, cerco di non pensarci più anche perché altrimenti mi sale la tristezza. Per fortuna ho l’occasione di stare qui, adesso la testa è solo all’Europeo”. E per non sentire le sirene di mercato è meglio tapparsi le orecchie: “Vivo tutto molto serenamente, il telefono non ha mai squillato e non mi interessa chiamare il mio procuratore. Quello che posso dire è che a Bari sto benissimo, vedremo che succederà”.
     
    Ventidue anni il prossimo 25 agosto, ha già fatto diverse esperienze. Cresciuto nel Chievo Verona, un anno e mezzo al Leeds, dove non ha mai esordito in prima squadra ma ha conosciuto Marcelo Bielsa (“lui e Nicolato hanno in comune l’attenzione per la video analisi”), dopo un campionato in Serie C con la Pro Patria si è fatto apprezzare a Bari. Da titolare indiscusso nel club pugliese, è pronto a calarsi in una nuova veste per aiutare la squadra: “E’ una situazione un po’ nuova, il compito mio e di Turati è quello di aiutare Marco (Carnesecchi, ndr) e i compagni a fare bene. Dovremo essere dei collanti per il gruppo. Ho accettato questo ruolo con enorme felicità, non capita tutti i giorni di fare un Europeo”. La sintonia tra i tre portieri è massima: “Stiamo bene insieme. Stefano è il più estroverso, io sono un po’ più introverso e Marco è un mix tra noi due. Siamo gli unici qui a conoscere le difficoltà del nostro ruolo e ci supportiamo a vicenda. Cosa invidio a loro? A Carne la parata a croce, la fa alla grande, mentre a Stefano l’uscita a terra in attacco palla. Io invece sono molto bravo nell’uno contro uno”.

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