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Italia Under 19, Pafundi: "Col lavoro posso raggiungere Yamal. Il mio percorso come quello di Calafiori"
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"Vedere Yamal fare quelle prestazioni piace, piace parecchio. Io non sono lì, è vero, ma penso che con il lavoro ci posso arrivare. Mancini mi ha sempre detto di stare tranquillo, non mi ha mai messo pressioni, anche quando uscivano cose su di me. Mi ha riempito di consigli. Mi diceva: dai tutto quello che hai. E con lui ho sempre cercato di fare del mio meglio, gli sarò sempre grato".
DALL'UDINESE AL LOSANNA - "Sono andato via per giocare. Venivo da un anno pieno di pressioni, è stata la scelta giusta. È un campionato in cui ho meno pressioni, sono più libero.
Contento. Se uno esordisce molto giovane in Nazionale e poi in Serie A, la stampa, la gente, si aspetta molto. Io però di opportunità ne ho avute poche. Per scelte che posso rispettare serenamente. Sono tranquillo, penso che l’unica cosa che devo fare ora è far bene questo Europeo Under 19".
EURO UNDER 19 - "Responsabilità? No, voglia di difendere il titolo. Siamo tranquilli, siamo una squadra forte, ci stiamo divertendo. Ed è importante. Le grandi dall'altra parte? Per vincere una delle due dobbiamo beccarla. Le ambizioni sono alte. Lo staff è ottimo, i giocatori sono forti. L’obiettivo minimo è qualificarci per il Mondiale Under 20, meglio se arrivandoci dalla semifinale".
DALLA SVIZZERA COME CALAFIORI - "Il percorso mio e suo può essere simile. Lui lo ha fatto che era diciannovenne, io sono andato via a diciassette. L’ho incontrato a Coverciano a giugno, abbiamo giocato contro ma non ci siamo parlati, ci siamo solo salutati. Credo che lui sia di ispirazione per tanti ragazzi per quello che ha fatto".
E TRA 10 ANNI? - "Vorrei essere un giocatore della Nazionale. La Nazionale è l’emozione più grande che un calciatore possa provare. Io quell’emozione l’ho vissuta già. Ma ero piccolo, voglio provarla ancora, con più consapevolezza".