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    Italia Under 17, Orlandi a CM: "Portogallo forte, ma noi di più. Presto un rigore 'alla Totti', sogno l'esordio"

    Italia Under 17, Orlandi a CM: "Portogallo forte, ma noi di più. Presto un rigore 'alla Totti', sogno l'esordio"

    L'Italia Under 17 è riuscita a qualificarsi per la finalissima dell'Europeo Under 17 che si sta disputado a Cipro. Gli Azzurrini di Massimiliano Favo sono imbattuti nel torneo e dopo aver eliminato Inghilterra e Danimarca si apprestano a giocarsi contro i parietà del Portogallo un trofeo che manca in bacheca e che, in 11 partecipazioni nel corso della propria storia, ha visto l'Italia uscire sconfitta in finale in tre edizioni (2013, 2018 e 2019). La gara prenderà ufficialmente il via mercoledì 5 giugno a partire dalle 19.30 alla Limassol Arena di Limassol (diretta su Rai Play e Uefa.com) e per presentarla abbiamo intervistato in esclusiva il fantasista dell'Empoli Andrea Orlandi.

    Ora che l’Italia è arrivata in finale si può dire: per noi di Calciomercato.com la sensazione è sempre stata quella che questo gruppo potesse davvero farcela, era così anche per voi? 
    "Ovviamente abbiamo tenuto i piedi per terra, ma fra di noi ce lo siamo sempre detti che potevamo arrivare fino a qui in finale e ce lo siamo posti come obiettivo fin dal primo giorno. Ci credevamo e abbiamo messo in campo tutto noi stessi per farcela e ora ci siamo".

    Ora c’è la finale col Portogallo Under 17, che sensazioni ci sono? Come la state preparando? 
    "Abbiamo subito iniziato a lavorare in video e abbiamo visto e analizzato la partita contro la Serbia (l'altra semifinale vinta in rimonta 3-2 dal Portogallo ndr.). Lorro ovviamente sono molto forti, ma secondo me noi lo siamo di più, siamo pronti per questa partita e per provare a vincere l'Europeo".

    Questi ragazzi portoghesi li avete affrontati già diverse volte in Under 16 come ad esempio nel Torneo di Val di Marne (vinto dagli Azzurrini ndr.) e nel torneo di Sviluppo Uefa (vinto, ma con sconfitta ai rigori contro il Portogallo ininfluente ndr.) Qual è il loro punto di forza su cui l'Italia dovrà prestare maggior attenzione?
    "Sì, è vero. Contro molti di questi ragazzi abbiamo già giocato ai tempi della Under 16 e sono sicuramente una squadra temibile. Loro giocano molto bene la palla negli spazio e credo che il loro punto di forza sia sugli esterni dove possono provare a metterci in difficoltà. Servirà massima attenzione e grande collaborazione fra di noi, ma ce la possiamo fare".

    Un assist per Camarda, il rigore trasformato con l’Inghilterra, come valuti la tua esperienza personale in questo Europeo?
    "Sinceramente mi sto godendo ogni istante perché per me è stato un sogno già l'essere convocato. Ce l'avevo come obiettivo personale e ora sono qui. L'assist e il rigore sono un di più perché per me contava esserci, ora voglio continuare a crescere e rendermi utile per la squadra anche in finale".

    Camarda, Liberali, Mosconi, lì davanti la concorrenza è tanta, com’è il rapporto fra di voi? Sono davvero così forti?
    "Sicuramente siamo tutti molto forti. Fuori dal campo siamo tutti molto uniti, come se giocassimo davvero insieme nella stessa squadra da sempre. Si è creato un bel gruppo e tutti siamo tifosi di tutti".

    Vieni da una famiglia di sportivi con tuo padre che giocava ad Hockey ad alti livelli. E proprio l’hockey è stato il tuo primo sport, cosa ti ha spinto a scegliere il calcio?
    "Sì, l'hockey è stato il mio primo sport, quello con cui ho iniziato perché mio padre mi ha spinto a provare e mi piaceva. Poi però ho iniziato anche a giocare a calcio e in tanti mi dicevano che avevo talento e la stoffa per andare avanti. Per questo ho scelto di lasciar perdere l'hockey per il dispiacere di mio papà (ride ndr.) che però ha capito ed è diventato subito il primo fra i miei tifosi"

    Sei sempre stato un trequartista? Cosa ti ha spinto a scegliere questa posizione che oggi è sempre meno utilizzata?
    "Sì in realtà fin da quando ero piccolo ho sempre giocato in questo ruolo. A me piace essere dentro al campo, al centro del gioco ed essere libero di muovermi. So che non lo usano in tanti, ma per adesso preferisco giocare qui che da seconda punta o da esterno, posso sempre adattarmi".

    Sei partito da Viareggio e ora sei all’Empoli, uno dei settori giovanili più importanti d’Italia e le convocazioni di Lauricella e Campaniello. Ci racconti qualche segreto?
    "L'Empoli è un grandissimo club e sono felice ogni giorno della scelta fatta. Fin dalle giovanili e arrivando alla prima squadra in tanti ti aiutano e danno consigli che io cerco sempre di ascoltare e fare miei. Sono davvero felicissimo della scelta fatta, qui sto benissimo".

    C’è qualche giocatore a cui ti ispiri, un idolo che ti porti dietro fin dall’infanzia? Quali sono i tuoi modelli?
    "In realtà non ce ne è uno in particolare. Ovviamente seguo tutti quelli che giocano nel mio ruolo e provo a studiarli e apprendere, ma non ho un modello di riferimento unico".

    Ieri la Nazionale A ha accolto i cinque 10 storici (Baggio, Del Piero, Totti, Antognoni e Rivera ndr.). C’è qualcuno di loro che magari hai studiato? E c’è una caratteristica di qualcuno di loro che vorresti rubare?
    "Ovviamente conosco più i più recenti, ma ho visto video e giocate di tutti loro che hanno scritto la storia dell'Italia. Sono tutti e 5 dei grandissimi e sogno una carriera come la loro ma è ancora molto presto. Magari presto arriverà un rigore alla Totti (ride ndr.)"

    Per essere un trequartista hai sempre segnato parecchio. Meglio il gol o l’assist?
    "Devo essere onesto, io preferisco il gol. Però anche l'assist se porta al gol di un compagno fa comunque piacere e dà soddisfazione".

    Mi sveli qualcuno dei tuoi sogni per il futuro? Con il club, ma soprattutto con la nazionale?
    "Il mio sogno è l'esordio in prima squadra con l'Empoli, vorrebbe dire avercela fatta. Poi ovviamente sogno la chiamata un giorno della Nazionale maggiore".

    Domanda bonus: Andrea Orlandi fuori dal campo è appassionato di…
     "Seguo ancora l'hockey, non ci gioco più ma seguo le partite e mi emoziona perché comunque mio padre è ancora nell'ambiente e mi fa rivivere certi momenti. Poi sono un ragazzo normalissimo e mi piace uscire e condividere momenti divertenti con amiche e amici". 

    @TramacEma

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