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Italia, Spalletti: 'Caso Acerbi-Juan Jesus? Se ne parla più di quanto sia avvenuto'
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Proprio il ct della Nazionale ha parlato ai canali ufficiali azzurri alla vigilia della sfida e ha confermato che proverà un nuovo modulo con la difesa a tre: "Ormai c'è questa apertura ad andare ad essere calciatori o squadre che sanno interpretare più moduli o sistemi di gioco all'interno della stessa partita, per cui noi bisogna fare qualcosa di moderno. Prima avevamo poco tempo e ci siamo focalizzati solo in un sistema, anche quando abbiamo perso ho dichiarato 'Rimaniamo lì dentro, non cambia niente' perché c'era da mettere a fuoco una cosa. Ora avendo questo spazio delle due amichevoli bisogna andare a fare anche qualcosa d'altro e fare qualche prova".
QUANTO QUESTE DUE AMICHEVOLI E GLI ULTIMI MESI DI CAMPIONATO POTRANNO INCIDERE SULLE SCELTE PER L'EUROPEO? - "Incide tutto. Noi saremo attenti e presenti dentro gli allenamenti delle squadre, dentro gli incontri di campionato, ci porteremo dietro quello che succederà come comportamento in queste due amichevoli. Andremo a vedere qualcuno di nuovo, c'è sempre possibilità di inserirsi. Anzi, essendo l'Italia e avendo il bisogno di creare sempre roba più forte e roba nuova è chiaro che si va a fare queste prove e poi ci si porta via i risultati di queste prove".
L'INCONTRO CON SINNER - "Già un esempio da tanto, da quando ha cominciato. Perché lui da ragazzino normalissimo, da situazione probabilmente più difficile di altri, è riuscito a scalare posizioni ed è vicino ad essere il top, il numero uno. Ieri ci ha fatto vedere che per essere sul tetto del mondo uno deve diventare il top non solo in allenamento e nei match, ma anche nella gestione delle altre ore che non fa sport. Lui si vede che è mentalizzato in maniera corretta, le sue scelte, ha voluto anche cambiare allenatore perché conosce benissimo la sua personalità e il suo carattere. E sa dove vuole arrivare".
JOE BARONE - "Noi come gruppo nazionale, ma ci ha già pensato il presidente Gravina, siamo tutti vicino alla famiglia di Barone e alla famiglia di Commisso. Sappiamo che valore perdiamo per il nostro sport, per il calcio in particolare. Ha influenzato più il calcio lui in questi cinque anni da direttore generale della Fiorentina che tanti altri che ci sono da una vita nel calcio e che non hanno fatto niente di quello che ha fatto lui. Il Viola Park ne è la conferma, l'esempio di cosa voglia dire fare le cose da grandi imprenditori".
Spalletti ha parlato anche in conferenza stampa: le sue dichiarazioni.
VENEZUELA ED ECUADOR - "Sono tutte partite fondamentali, prendiamo ogni match seriamente per imparare e migliorare. Da quando c’è Fernando Batista come ct in 10 gare il Venezuela ha perso solo una volta, 1-0 con l’Argentina fuori casa. È quarta nella classifica di qualificazione ai Mondiali. Per noi è una gara difficilissima e dobbiamo sapere tante cose dei nostri avversari per non fare brutta figura. Ogni volta che scendiamo in campo dobbiamo andare a raggiungere la felicità da un punto di vista emotivo quindi si fanno le cose seriamente. Io mi sento, come già detto, come se fossi in Paradiso. Per me la Nazionale o indossare la maglia della Nazionale è la felicità e sono felicissimo nel fare il mio lavoro dentro questa maglia qui. Spesso abbiamo detto che il tempo è una cosa fondamentale". TEMPO EFFETTIVO - Spalletti ha sottolineato che le partite dell'Italia hanno un tempo effettivo di 55 minuti, quelle del Venezuela 45: "Dieci minuti in meno sono importanti e denota la presenza di molti falli". Il ct si attende una sfida con "con molti scontri e quindi importante sotto il piano fisico. Saper fare bene tecnicamente è importante ma serve anche il fisico", riporta La Stampa.
PIU' DIFFICILE VINCERE UNO SCUDETTO O UN EUROPEO? - A domanda di un cronista venezuelano, Spalletti ha ricordato di "avere una certe età" e quindi di non sapere "quante di queste competizioni potrà disputare". Quindi ha sottolineato di "essere curioso di poterlo verificare di persona, perché con l’Italia finora non ho vinto nulla e raggiungere la qualificazione è il minimo".
CASO ACERBI-JUAN JESUS - Sul caso razzismo tra Acerbi e Juan Jesus, Spalletti ha chiosato: "Se ne parla più di quanto sia avvenuto. Bisogna andarci piano. Conosco entrambi, sono due bravi ragazzi. C’è una pubblicità forse superiore a quel che è avvenuto".