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    Italia, Retegui: 'La chiamata in azzurro mi ha cambiato la carriera. Grato a Mancini e Spalletti'

    Italia, Retegui: 'La chiamata in azzurro mi ha cambiato la carriera. Grato a Mancini e Spalletti'

    L'Italia scende in campo giovedì 21 marzo contro il Venezuela nella prima delle due amichevoli negli Stati Uniti. Dal ritiro degli Azzurri in Florida, l'attaccante del Genoa e della Nazionale Mateo Retegui ha parlato a CBS Sports raccontandosi a cuore aperto, dalla prima chiamata di Roberto Mancini al momento attuale.

    LA CHIAMATA DI MANCINI - "E' stata una meravigliosa sorpresa per me. Un momento unico che mi ha sorpreso perché non potevo crederci, ora sono felice e orgoglioso di rappresentare questo Paese. Farò di tutto per continuare a vestire la maglia azzurra. So che è difficile, e se non mi arriverà la convocazione farò il tifo per i miei compagni di squadra".

    MOMENTO CHIAVE PER LA CARRIERA - "Avevo appena finito di allenarmi con il Tigre, sono uscito e mio padre mi ha chiamato per comunicarmi la notizia. È stata una sorpresa incredibile. Dopo il gol segnato contro l'Inghilterra la mia carriera è cambiata molto. Mi alleno fin da bambino per vivere questa esperienza, per giocare a calcio in Europa e con gli Azzurri. Oggi lo faccio e sono felice di godermi questo momento, ma voglio di più. Sono appena all'inizio".

    SPALLETTI LO HA CHIAMATO PE LE AMICHEVOLI CON VENEZUELA ED ECUADOR - "Devo essere grato sia a Mancini che a Spalletti, come mi chiamò al suo arrivo . Spalletti l'ho visto poco, ma mi piace per la sua personalità e in questi giorni insieme ci conosceremo di più".

    LAUTARO MARTINEZ - "È un grande giocatore, un campione del mondo e lo rispetto molto, ma non mi piacciono molto i paragoni in generale. Diego Milito è stato il mio esempio come calciatore, mentre oggi Erling Haaland e Harry Kane sono quelli che mi piacciono di più. Comunque i miei idoli da bambino erano mio padre e mia madre, erano per me un esempio di vita".

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