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Pellegrini, da anello debole ad anello (non più) mancante: è lui la chiave per l'evoluzione dell'Italia
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Figuratevi la voce di Oreste Lionello e gli occhi spiritati di Gene Wilder nel ruolo di Frankenstein Junior applicati al volto di Luciano Spalletti, ct della Nazionale. Questa sera, contro l'Ecuador, il tecnico di Certaldo ha ricevuto risposte incoraggianti dagli azzurri schierati con il nuovo 3-4-2-1. La seconda amichevole americana, in cui hanno giocato i quattro interisti Darmian, Bastoni, Barella e Dimarco tra difesa e centrocampo, con la regia di Jorginho, è andata molto meglio della prima contro il Venezuela, in cui l'Italia aveva faticato prima di tornare al 4-3-3. E a legare centrocampo e attacco ci ha pensato l'uomo più in forma tra quelli a disposizione: Lorenzo Pellegrini.
LA PARTITA: ITALIA-ECUADOR 2-0
ANELLO DEBOLE? MACCHE' - In ombra alla Roma tra problemi fisici ed equivoci tattici con Mourinho, etichettato come anello debole dai tifosi a seguito dell'episodio della restituzione dell'anello ricevuto in regalo dallo Special One per i 60 anni, Pellegrini ha letteralmente ritrovato la miglior versione di se stesso con l'arrivo di De Rossi sulla panchina giallorossa. "Non potrei pensare ad un capitano migliore", l'investitura di DDR per Pelle, che ha risposto con una raffica di prestazioni da urlo. Basta rifarsi ad un dato pazzesco: dal 20 gennaio a oggi, cioè da quando c'è De Rossi, l'ex Sassuolo ha segnato 7 reti in 15 partite tra club e Nazionale, tante quante ne aveva trovate nelle precedenti 49.
LE PAGELLE DI ITALIA-ECUADOR
ANELLO MANCANTE - Non si può pensare di fare a meno di un giocatore del genere: sassata dalla distanza ad aprire subito le marcature con l'Ecuador, giocate di classe come la scucchiaiata a servire Raspadori che a qualcuno avrà ricordato l'asse Totti-Perrotta ai Mondiali 2006 e tanto altro prima di lasciare il campo a Frattesi. Magari sarà di buon auspicio. Quel che è certo è che per giocare con il 3-4-2-1 servono giocatori che sappiano accendere la luce sulla trequarti, e, senza Berardi infortunato, Pellegrini è uno degli unici in circolazione: è l'anello mancante (o meglio, quello che mancava), in grado di permettere quell'evoluzione tattica senza la quale sopravvivere alla selezione naturale di Euro2024 sarebbe quasi impossibile.