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Italia, no panic: con l'Inghilterra una gara buona rovinata dalla difesa. Ma anche Spalletti ha sbagliato qualcosa
Tuttavia, come ho detto nella Sveglia di ieri, mettiamo che l’Italia sbagli una delle due partite o, peggio, anche entrambe. Non sarebbe ancora finita e non saremmo eliminati da Germania 2024. L’ultimo appiglio sarebbero gli spareggi ai quali accederemmo in forza della semifinale di Nations League. Insomma non è ancora tempo di cantare il de profundis dell’Italia e, indirettamente, anche del nostro calcio. Anzi, se qualcuno sa ancora leggere le partite, andando oltre al risultato, sa che la sconfitta di ieri arriva al termine di una prova complessivamente buona in fase di proposizione, ma insufficiente sia nella fase difensiva, sia del reparto difensivo.
Quando l’Italia è stata raggiunta nel primo tempo, stava giocando da sola. Al gol di Scamacca (assit di Di Lorenzo), un lampo all’improvviso, stava seguendo un recupero palla in zona alta del campo, con tanti uomini sulla trequarti capaci di buttarsi in area. Potevano far meglio, in due circostanze, sia Barella che Frattesi, mentre un tiro dal limite di Scamacca è sibilato a lato. La colpa dell’Italia è stata quella di non organizzare un controllo della partita e di farsi sorprendere, in due circostante, dagli inserimenti centrali di Bellingham. Sul primo ha squassato Acerbi e Scalvini prima di farsi stendere da Di Lorenzo (ha mancato la palla e colpito il piede dell’avversario), sul secondo ha sventrato la difesa (Scalvini fuori tempo) regalando un uno contro uno a Rashford che ha fulminato Donnarumma.
L’Inghilterra, tuttavia, l’ha ribaltata nella ripresa (terzo gol di Kane, secondo dopo il rigore, favorito da Bastoni e Scalvini), avendo sofferto nel finale di primo tempo gli attacchi puntuali dell’Italia. Il più clamoroso, ad un passo dall’essere fruttifero, è stato quello di Udogie, fermato, nel tempo di recupero, dal portiere inglese PIckford.
L’Italia, per me, si è spenta nel momento in cui Rashford ha realizzato il sorpasso. Una fiammella si sarebbe potuta riaccendere se l’arbitro francese Turpin avesse espulso Phillips per doppia ammonizione (fallo su Barella), ma non solo ha evitato di farlo, ha pure ammonito Scalvini per proteste.
Con il senno di poi, Spalletti non avrebbe dovuto cambiare la coppia di centrali rispetto alla partita con Malta (Mancini e Bastoni in coppia funzionano meglio di tutti), ha sbagliato a buttare nella mischia El Shaarawy (non è da nazionale), forse avrebbe dovuto tenere in campo Scamacca e non schierare Kean. Ma, ammesso che queste osservazioni, siano giuste, a fare le pulci dopo sono bravi tutti. Mentre l’Inghilterra si qualifica per l’Europeo, l’Italia dovrà sudare ancora. Però senza drammi o paure immotivate. I modi per uscirne sono più d’uno.