In occasione della sfida di Nations League tra Italia e Israele in programma al Bluenergy Stadium di Udine nella serata di lunedì 13 ottobre, il commissario tecnico azzurro Luciano Spalletti, ai microfoni del Tg1, ha manifestato il proprio punto di vista sulla questione.

LE PAROLE DI SPALLETTI - “Si va a giocare la partita con la speranza di convincere sempre qualcuno in più, perchè io penso che ci siano molti israeliani che non vogliono la guerra e noi dobbiamo convincere sempre qualcuno in più che questa è una cosa che deve finire”, queste le parole del CT della Nazionale italiana.

CASO ULTRAS - Sempre all'interno dell'intervista concessa al TG1, Luciano Spalletti è tornato sulla presunta querelle con l'allenatore dell'Inter in merito alle sue chiamate con alcuni rappresentanti del tifo organizzato, finite nel mirino dei magistrati della Procura di Milano: "Io non devo chiarire niente a nessuno, ho solo risposto a una domanda su come mi comporto io in certe situazioni". Inzaghi era stato intercettato con Marco Ferdico, leader della Curva Nord che lamentava il quantitativo di biglietti ricevuto dalla società per la finale di Champions League del 2023. Nel tranquillizzare il suo interlocutore, il tecnico nerazzurro faceva riferimenti a possibili colloqui coi vertici dirigenziali della società. E Spalletti, interpellato sull'argomento e prima di chiarire nelle scorse ore l'episodio con Inzaghi, aveva dichiarato a Rai Sport: "Io posso raccontare quello che ho vissuto a Milano e non mi sono mai trovato a che fare con queste situazioni. Anzi, non mi è nemmeno mai successo durante tutta la carriera che qualcuno mi abbia telefonato per certe cose. E per questo l’ho trovata una cosa molto nuova, che mi ha sorpreso. Non lo so quali siano stati i rapporti precedenti, se uno non lo conosci penso sia difficile poter scambiarci delle parole. Io rispondo a tutti, anche a quelli che non conosco, però poi so riattaccare e so continuare la conversazione con chi mi telefona",