Italia in Polonia pensando a Scirea, il Simbolo del calcio che amiamo
Varsavia, venerdì 8 giugno 2012, ore 18: la partita Polonia-Grecia inaugura il campionato europeo 2012. In Polonia, il 3 settembre 1989, perse la vita in un tragico incidente stradale Gaetano Scirea, leggenda della Juve, della Nazionale campione del mondo '82 e del calcio mondiale. Ma Scirea è sempre con noi, perchè quelli come lui non muoiono mai.
Scirea è stato uno dei più grandi liberi della storia, un inarrivabile interprete del ruolo. Come Picchi, Beckenbauer, Krol, Passarella, Baresi. Prima che Del Piero stabilisse il nuovo record, apparteneva a lui il primato del maggior numero di partite disputate con la maglia bianconera: 552. In Nazionale furono 78 e con la Nazionale è diventato campione del mondo nell'82. Non fu mai espulso nè con la Juve né con la Nazionale. Con la Juve, Scirea ha vinto 7 scudetti e 7 Coppe.
Scirea morì a Babsk, distretto di Rawa Mazowiecka, a 70 chilometri da Varsavia, lungo la strada statale. Stava tornando nella capitale, diretto all'aeroporto, dopo avere seguito il Gornik, avversario della Juve nei quarti di finale della Coppa Uefa. Scirea era il vice di Zoff: stessa classe, stessa tempra, stessa pasta. Nello scontro con un furgone, l'auto sulla quale viaggiava Gaetano s'incendiò. Morirono in tre, ci fu un solo sopravvissuto. Una settimana più tardi si spense Stefano, il papà di Gaetano: non resse al dolore.
Scirea apparteneva alla ristretta categoria di campioni che, per farsi ascoltare, non hanno bisogno di alzare la voce. Era uno che amava essere e non apparire. I cialtroni e i quaraquà del calcioscommesse, del calcio tatuato, del calcio urlato, del calcio orecchinato, non sarebbero degni manco di allacciargli le scarpe. Per questo, il giorno prima che comincino gli Europei in Polonia, pensiamo a lui. Come penserà a lui Cesare Prandelli.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com