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    Italia, il requiem per il complesso di inferiorità. Ora suoniamolo ai tedeschi

    Italia, il requiem per il complesso di inferiorità. Ora suoniamolo ai tedeschi

    • Fernando Pernambuco

    Circola in rete una proposta divertente. S’intitola “Rigiochiamo la partita Islanda-Inghilterra”, che riecheggiava “Rifacciamo il referendum sulla Brexit”.

    Il primo ad averla fatta circolare deve essere una delle tante persone di età inferiore ai 25 anni che sono restate amaramente deluse dalla Brexit. Una pletora di cinquantenni e oltre festeggiavano con la birra in mano, l’orgoglio ritrovato “di essere padroni in casa propria” quando il mondo prova ad aprire le frontiere, all’opposto le generazioni del futuro capivano l’errore della scelta. Sarebbe bello ascoltare, questa volta, i pistolotti sull’ immaturità dei giovani.


    Sono stati proprio i vecchi nazionalisti inglesi col complesso di superiorità in ogni campo (economico, politico, civile e sportivo) ad essere il bersaglio preferito di chi pensa al futuro e non ad un passato che non può tornare. Anche nel calcio il complesso di superiorità non paga. Paga forse quello d’inferiorità.

    Prendete l’Italia, che si presenta come strasfavorita e  poi batte due tra le squadre più accreditate.
    Avevamo detto che giocare in sordina, senza sfare le valige, contro ogni favore, poteva essere il grande vantaggio psicologico della nostra truppa. E così finora è stato. Ci siamo avvicinati a fari spenti sotto la sferza sciamanica di Conte, ( il grande vincitore di ogni scetticismo e critica velenosa) e siamo arrivati dove non avremmo mai creduto di arrivare. Simili al nostro allenatore, con volontà, determinazione, ossessione e anche rabbia.

    Sentirci inferiori, lamentarci, flagellarsi ci (gli) ha fatto bene. La reazione è stata:“Siamo sporchi, brutti e cattivi. In grado di dare fastidio a tutti”, come ha detto Barzagli prima dell’ incontro con la Spagna. Oggi Buffon dichiara giustamente che “non abbiamo vinto ancora niente” ed è il commento maturo di chi ha saputo uscire dal complesso d’inferiorità.

    Sì, questi Europei sono stati il requiem del complesso d’inferiorità se pensiamo non solo a noi, ma anche alla vittoria dell’Islanda sull’Inghilterra e alla corsa del Galles. 

    Adesso siamo in attesa che sabato sera l’orchestra del calcio esegua quel capolavoro di Brahms intitolato “Ein Deustches Requiem”.


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