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Italia, due generazioni 'senza Mondiali'. Gravina e la passione da non disperdere? Il 'materiale umano' parte da qui
PASSIONE E MATERIALE UMANO - E in un mondo come quello del pallone che lamenta e si lamenta dell'allontanamento dei giovani dai campi da calcio in favore di quelli virtuali, che soffre di conseguenza i sempre meno italiani selezionabili e utilizzabili nei nostri campionati giovanili, e quindi nelle relative Nazionali Under, questa dispersione di "passione", "bellezza"e di "materiale umano" non è sostenibile per il futuro. Abbiamo scelto parole precise, usate ieri in conferenza stampa da Gabriele Gravina, il presidente di una Figc che, a suo dire, non si tira indietro in questo momento difficile. Eppure è proprio il numero 1 del nostro calcio a tracciare linee guida che sa di non poter portare avanti. Il calcio giovanile italiano è in difficoltà da anni, i ragazzi sono sempre meno liberi, non crescono più con un pallone in mano e se a loro si toglie anche la gioia di emozionarsi con i propri campioni cosa rimane?
LA SVOLTA SUBITO - Tornando al nostro gioco iniziale ed abbasando a 4 anni l'età dei primi ricordi, praticamente tutti i ragazzi nati dal 2010 ad oggi, non hanno ricordi dell'Italia ai Mondiali (non che quelli del 2010 rappresentino un buon ricordo, anzi). Cosa significa? Che i ragazzi che oggi hanno fra gli 0 e i 12 ragazzi, nessuno di loro può tornare indietro coi ricordi ad emozioni (di campo, ma anche di vita) che avvicinano al mondo del pallone. Il "materiale umano, la bellezza e la passione" dispersi in un istante. E Gravina si lamenta di una nazionale sempre meno seguita e sempre più in difficoltà? Senza una svolta immediata, partendo nuovamente dal basso, sarà difficile invertire questa tragica rotta e l'assenza ad un Mondiale potrebbe diventare un'inquietante abitudine.