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Italia, De Biasi al veleno: 'Io al posto di Ventura, ma uno ha posto il veto...'
"Detesto l’invidia e gli invidiosi: mi dà fastidio chi non scala una piramide cercando alibi, non chi ci riesce. Per questo, anche se la Nazionale sarebbe stato il coronamento di una carriera fatta quasi tutta in provincia con la picozza, non invidio Ventura. Semmai i suoi giocatori. Difesa solida, Belotti, Immobile e Insigne in stato di grazia, le molte alternative che ha: Conte aveva meno carte da giocarsi, rispetto a lui. Sì, oggi potevo essere al suo posto. O perlomeno questo avevo sperato, e molto, dopo aver incontrato un dirigente Figc: pensavo di essere il primo, poi improvvisamente è cambiato qualcosa e Ventura mi ha sorpassato. Cosa è cambiato l’ho saputo a novembre a Como, al Symposium dell’associazione europea allenatori: a cena Tavecchio mi ha raccontato che una persona, una sola, mi ha ostacolato ponendo il suo veto. Mi ha anche spiegato chi è, certo, ma è presto per rivelarlo. Lo dirò appena possibile, anzitutto all’interessato: magari non manca così tanto...".
ALBANIA - "Cinque anni fa non avrei mai detto che sarei rimasto sulla panchina dell'Albania per tanto tempo: a loro avevo risposto addirittura 'No, grazie'. Poi in un hotel di Milano furono così convincenti che a fine colloquio mi telefonò il Lecce e dissi no: avevo già stretto la mano. Ho bisogno di sfide sempre fresche: quella che mi propose l’Albania nel 2011 era freschissima, lo è pure sognare ancora il Mondiale, nonostante la ragione dica altre cose".