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    Italia-Croazia vista dai bambini: perché?

    Italia-Croazia vista dai bambini: perché?

    • Cristian Giudici
    Il bello e il brutto del calcio allo stesso tempo e nello stesso stadio. Italia-Croazia mette in luce le due facce della medaglia: da una parte c'è la festa di sport con San Siro riempito da oltre 60 mila spettatori, di cui almeno 6 mila croati e quasi 10 mila bambini (che spettacolo vederli tutti in piedi con la mano sul cuore e sentirli cantare a squarciagola l'Inno di Mameli!), entrati gratuitamente grazie a un'iniziativa del Settore Giovanile e Scolastico della Figc; dall'altra parte c'è il vergognoso comportamento dei tifosi ospiti, che lanciano i fumogeni in campo causando la sospensione della partita e gli scontri con la polizia. 

    PERCHE'? E' questa la domanda posta dai bambini impauriti agli adulti, che rimangono senza parole, infatti è impossibile dare una spiegazione razionale a fatti di ordinaria follia. Un'altra domanda senza risposta: come è possibile che in uno stadio possano entrare tutti quei fumogeni e quei petardi, mentre ai bambini vengono fatti togliere i tappi delle bottigliette d'acqua all'ingresso? Puntare il dito contro i mancati controlli è giusto, ma le misure preventive e repressive non bastano. La questione non riguarda solo i tifosi croati, altrimenti episodi del genere non succederebbero mai durante le partite di Serie A, come invece accade. Per risolvere il problema alla radice, bisogna educare le nuove generazioni: un bambino che oggi fa gestacci e insulta gli avversari, domani, quando diventa uomo, può essere violento e lanciare fumogeni in campo. E' questo il rischio da evitare. La palla passa agli educatori: genitori, insegnanti e allenatori. 

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