MIRACOLI E FALLIMENTI
Che poi il problema è persino più grave. Perché l'andarci giù pesante - leggasi gli ultimi due fallimenti nelle qualificazioni ai mondiali - non ha funzionato. Così come non ha funzionato, evidentemente, provare ad avere fiducia e lasciare fare chi di dovere. Per la verità in Italia sembra non funzionare più nulla. Che poi ci porta al problema di fondo, quello che da anni continuiamo a nascondere sotto il 'tappeto di commissari tecnici' a cui abbiamo chiesto miracoli. E che miracoli spesso hanno fatto. Perché l'Italia del 2016 era poverissima di valori tecnici dal centrocampo in su ancor più di questa; e solo il lavoro del fenomeno Conte l'ha salvata. Perché l'Italia del 2021 non era certo la squadra più forte d'Europa, checché ne dica lo straordinario, meraviglioso, unico e indimenticabile percorso che ci ha coronato a Wembley. Perché l'Italia, al di là degli errori di Spalletti per non aver trovato quella quadra predefinita che ci auguravamo trovasse ben prima degli 'esprimenti' - perché di questo si è trattato - di questo europeo, è nei suoi valori di massima probabilmente più vicina alla realtà in questa eliminazione agli ottavi che nel titolo di 3 anni fa o nel mezzo miracolo di Bordeaux ai quarti del 2016. È una squadra che sta tra le prime sedici - SEDICI... - d'Europa, e che a quel livello può essere tranquillamente eliminata da una Svizzera gagliarda e ordinata. Niente di più. Questo ci ha detto il cammino. Questo ci ha detto l'ultima partita. Questa è la realtà dei fatti: quella di una squadra che torna a casa quando gli altri iniziano a fare sul serio; e che in fondo ha rischiato di farlo addirittura ben prima.