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    Il derby mostra i limiti di Higuain

    Il derby mostra i limiti di Higuain

    • Daniele Longo
    Doveva essere la sua partita e così non è stato. Higuain, fin qui vero trascinatore del Milan, ha steccato la partita più importante, quella più sentita dai tifosi che in lui riponevano grandi speranze. Il Pipita ha trascorso gran parte della partita a rincorrere Skriniar e de Vrij, un canovaccio che gli ha procurato un forte senso di frustrazione come gli era già accaduto alla prima giornata contro il Napoli.

    ISOLATO E MAL SERVITO - Il Milan non ha giocato una bella partita, specie dal punto di vista tecnico. Il pressing alto dell'Inter ha mandato in tilt i meccanismi in fase di palleggio dei rossoneri, troppo spesso frettolosi nella scelta delle giocate. Calhanoglu non ha mai cercato la profondità, Suso è andato a sbattere contro il muro Asamoah.  I rossoneri si sono  fatti vedere molto poco in avanti, non riuscendo quasi mai a ribaltare il fronte, basti pensare che il primo vero tiro in porta è arrivato solo all'80'. In questo modo, Gonzalo Higuain è rimasto troppo isolato in attacco e ha ricevuto pochi palloni giocabili.



    LE COLPE DEL PIPITA - Le attenuanti per l'ex Juventus sono oggettive ma anche l'atteggiamento messo in campo non è stato dei migliori in una sfida così tanto importante e particolare. L'argentino si è innervosito subito, ha perso quella cattiveria agonistica e mentalità vincente che ne avevano contraddistinto le altre sette partite disputate con la casacca rossonera. Lui che aveva deciso più di un derby in passato, sia a Torino che a Madrid. A differenza di Icardi, con il quale ha perso nettamente il duello a distanza, a volte nei grandi match si fa prendere dallo sconforto se non gli riescono le giocate a lui più congeniali. Un piccolo limite per un campione comunque straordinario. 

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