Calciomercato.com

  • Inzaghi, con il Porto non è l'ultima spiaggia. Ma il destino è già segnato

    Inzaghi, con il Porto non è l'ultima spiaggia. Ma il destino è già segnato

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Simone Inzaghi è un allenatore capace e una persona perbene. Prima di tutto perché, al contrario di molti, rispetta sempre gli altri, soprattutto quelli che non pensano il calcio come lui. Poi, perché è affezionato (forse troppo) ai suoi calciatori e, nella sua sincerità, spera di essere sempre ricambiato. Infine, perché è attento alle esigenze della società, chiede solo ciò che si può ottenere, non si impunta, non minaccia, non alza la voce (anche perché la poca che ha la perde durante le partite).

    Ascolta "Inzaghi, con il Porto non è l'ultima spiaggia. Ma il destino è già segnato" su Spreaker.

    Personalmente mi auguro che Simone resti sulla panchina dell’Inter al di là dal contratto (scade nel 2024) e, soprattutto, a prescindere dalle partite di questa sera, in Champions, e di domenica, con la Juve. Ma, anche se non credo che corra rischi immediati, ho la netta sensazione che il destino dell’allenatore dell’Inter sia segnato. Solo la qualificazione ai quarti (o, meglio ancora, alla semifinale), il secondo posto in campionato e la vittoria in Coppa Italia possono invertire una tendenza fin troppo manifesta. I tifosi, sensibili al ritorno di Antonio Conte, lo hanno rimosso, la società lancia messaggi di possibili processi (vedi la prima pagina della Gazzetta di domenica), lo spogliatoio assiste diviso e mugugnante. L’allenatore è sempre un uomo solo che, almeno metaforicamente, ha la morte in tasca. Ma Simone non ha paura. E, sia come sia la notte che verrà, bisogna cominciare da lui.

    Altre Notizie