Inzaghi, con il Porto non è l'ultima spiaggia. Ma il destino è già segnato
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Personalmente mi auguro che Simone resti sulla panchina dell’Inter al di là dal contratto (scade nel 2024) e, soprattutto, a prescindere dalle partite di questa sera, in Champions, e di domenica, con la Juve. Ma, anche se non credo che corra rischi immediati, ho la netta sensazione che il destino dell’allenatore dell’Inter sia segnato. Solo la qualificazione ai quarti (o, meglio ancora, alla semifinale), il secondo posto in campionato e la vittoria in Coppa Italia possono invertire una tendenza fin troppo manifesta. I tifosi, sensibili al ritorno di Antonio Conte, lo hanno rimosso, la società lancia messaggi di possibili processi (vedi la prima pagina della Gazzetta di domenica), lo spogliatoio assiste diviso e mugugnante. L’allenatore è sempre un uomo solo che, almeno metaforicamente, ha la morte in tasca. Ma Simone non ha paura. E, sia come sia la notte che verrà, bisogna cominciare da lui.