'Povero' Mazzarri: Thohir ha iniziato a investire sul mercato soltanto dopo averlo esonerato. Ecco il falso mito, perché non è andata proprio così. Infatti il presidente indonesiano dell'Inter ha speso una ventina di milioni in ognuna delle tre sessioni di calciomercato condotte finora: un anno fa per Hernanes e D'Ambrosio, la scorsa estate per Medel e Dodò, adesso per Podolski e Shaqiri. 

Tutti richiesti dagli allenatori nerazzurri. La vera differenza sta nella bravura di Mancini (il cui stipendio è in linea con quello di Mazzarri) a farsi prendere i calciatori giusti per il proprio gioco, più moderno e all'avanguardia rispetto a quello del suo predecessore. Inoltre lo stesso Thohir ha cambiato strategia di comunicazione: prima si sbilanciava sui nomi di qualche obiettivo (come Dzeko, Torres o Morata), invece ora ha sposato la politica dei "fatti, non parole". Risvegliando l'entusiasmo e l'orgoglio del popolo 'bauscia', che adesso deve tornare in massa a sostenere la squadra a San Siro: è il modo migliore per dire grazie.