Intermania: Thohir dà il doppio a Mancini
Doppio anniversario in casa nerazzurra. Il 15 novembre 2013 Erick Thohir diventa ufficialmente presidente dell'Inter. Un anno dopo, il 14 novembre 2014, prende una decisione molto importante: esonera Walter Mazzarri e riporta sulla panchina nerazzurra Roberto Mancini.
CALCIOMERCATO - Nei primi due anni di gestione Thohir ha portato all'Inter 24 nuovi calciatori, investendo un totale di circa 150 milioni di euro per comprare i loro cartellini. Da Hernanes e D'Ambrosio nel gennaio del 2014 a Felipe Melo, Alex Telles e Ljajic, arrivati nell'ultimo giorno del mercato estivo 2015. Passando per i vari Vidic, Berni, Dodo, Medel, M'Vila e Osvaldo (estate 2014); Podolski, Shaqiri, Santon, Felipe e Brozovic (gennaio 2015); Murillo, Miranda, Kondogbia, Montoya, Biabiany, Manaj, Jovetic e Perisic (estate 2015). Quindi 8 acquisti da quasi 50 milioni complessivi per Mazzarri e il doppio (16 colpi per oltre 100 milioni di euro compresi i riscatti) a Mancini, che guadagna 4 milioni di euro netti all'anno, 500mila euro in più del suo predecessore, ancora sotto contratto fino a giugno 2016.
BILANCIO BIS MANCIO - Tra questo e lo scorso campionato Mancini ha raccolto 18 vittorie, proprio come nella sua prima stagione come allenatore dell'Inter nel 2004/2005, quando perse solo due partite in tutta la Serie A, pareggiando però per ben 18 volte (dato che gli valse il soprannome di 'Mister X') e chiudendo al terzo posto in classifica a quota 72 punti e conquistando la Coppa Italia. Tra questa e la passata stagione, pur giocando una gara in più, la sua Inter ha raccolto 6 punti in meno (66, frutto di 18 vittorie, 12 pareggi e 9 sconfitte).
CAMBIO DI MENTALITA' - Risulta evidente il cambio di marcia tra questo e lo scorso campionato, con la media punti a partita passata da 1,44 (10 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte) a 2,25 (8 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta). Finora in questa Serie A Mancini ha utilizzato 23 giocatori, 9 in meno rispetto ai 32 schierati nello scorso campionato per un totale di 42 calciatori tra cui 6 italiani e mandandone in gol 18. Icardi è quello con più reti (19) e presenze (42 come Medel). Numeri e statistiche a parte, la principale differenza è il cambio di mentalità: all'inizio, dopo aver ereditato la squadra da Mazzarri, per dare una svolta Mancini ha cercato di arrivare al risultato attraverso il gioco; invece adesso sta dando assoluta priorità al risultato rispetto al gioco. Per quello c'è tempo, il fine giustifica i mezzi.
MANAGER ALL'INGLESE - Il Mancio è un allenatore che si fa sentire sul mercato, come dimostrano le sue numerose telefonate, spesso decisive per convincere i calciatori a vestire la maglia nerazzurra. Domenica sera, al rientro da Doha dove ha presentato il ritiro invernale dell'Inter in Qatar, è annunciata la sua presenza a Cesena per vedere all'opera il giovane regista italiano Stefano Sensi. Nello stesso stadio dove l'anno scorso l'Inter di Mazzarri vinse 1-0 grazie a un rigore di Icardi proprio sotto gli occhi di Mancini, che una ventina di giorni dopo prese il suo posto in panchina. Corsi e ricorsi.
@CriGiudici
Un anno vissuto intensamente, 12 mesi di lavoro e di emozioni! #14novembre #Inter pic.twitter.com/Goss5gGUZb
— Roberto Mancini (@robymancio) 14 Novembre 2015