Intermania: Suning c'è e si vede, come gli 'strani' errori dell'arbitro
PIOLI SI FA IN 3 - Pioli deve lavorare curando ogni aspetto: l'organizzazione tattica, la condizione fisica e la testa dei suoi ragazzi. Che in tutte le tre gare da quando è arrivato il nuovo allenatore hanno avuto un approccio ottimale, per poi rischiare di andare in crisi alle prime difficoltà. In tal senso sono diversi i giocatori che avrebbero bisogno del supporto psicologico di un mental-coach. Come ha già fatto Ranocchia, che guarda caso è uno dei pochi a rimanere "sul pezzo" per tutti i 90 minuti. In passato Pioli (che ora sta riuscendo nell'impresa di disciplinare Brozovic e Kondogbia) ha lavorato con Anthony Smith: forse la storia si ripeterà, con lui o con un altro professionista del settore. Diminuendo gli errori, di conseguenza si ridurranno anche i punti di distanza dalle zone nobili della classifica.
SUNING PRESENTE - L'Inter è al lavoro anche per diminuire la distanza tra la squadra, lo staff tecnico, la dirigenza italiana e la proprietà cinese. Pioli e il ds Ausilio ieri hanno dichiarato di sentire già la vicinanza di Suning, sempre più presente a Milano. Sarà un caso, ma quando il patron Zhang e soci vengono a San Siro l'Inter non sbaglia un colpo o quasi. Finora è successo cinque volte e sono arrivati 13 punti su 15 contro Palermo, Juventus, Torino, Crotone e Fiorentina. Evidentemente la presenza dei cinesi rappresenta un ulteriore stimolo a dare il massimo per tutti i nerazzurri. Insomma, sono lontani i tempi in cui il presidente indonesiano Thohir veniva considerato un porta-sfortuna...
AIUTI ARBITRALI - Scherzi a parte, veniamo alle polemiche legate agli errori dell'arbitro. Nelle occasioni del rigore non fischiato per il fallo di Miranda (che sembra aver bisogno di rifiatare) su Gonzalo Rodriguez e dell'espulsione diretta di quest'ultimo, Damato ha sbagliato in buonafede. Come hanno fatto i giocatori della Fiorentina nel primo tempo e quelli dell'Inter nella ripresa, quando Handanovic si è praticamente "scansato" sul tiro non irresistibile di Ilicic e Joao Mario si è mangiato un gol fatto. Il popolo nerazzurro non è abituato a sviste del genere a proprio favore. Ironia della sorte, gli episodi incriminati si sono verificati proprio nel giorno della presentazione a San Siro della biografia di Gigi Simoni, l'allenatore "derubato" di uno scudetto (quello della stagione 1997/1998) che Moratti sente suo. Esattamente come il Fenomeno Ronaldo. Ma questa è un'altra storia.
@CriGiudici
Vittoria!!!! Ma il tempo per pensarci è poco... il cammino è lungo e venerdì ci aspetta un'altra grande partita! #amala #behindthescenes pic.twitter.com/nBUmUuz4jy
— Andrea Ranocchia (@23_Frog) 28 novembre 2016