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Intermania: Spalletti contro Saviano e Maradona, la curva fa inversione su Lukaku
SPALLETTI CONTRO SAVIANO - Stavolta la polemica non c'è stata dopo la partita, ma prima. E ad accenderla non è stato un grande calciatore, bensì un illustre tifoso. Lo scrittore Roberto Saviano ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport nell'ultimo giorno del 2022: "Temo che non ci facciano vincere lo scudetto, che si metta in moto la grande macchina che spinge le squadre del Nord". Poi la designazione dell'arbitro Sozza, nato a Milano, ha fatto gettare altra benzina sul fuoco dalla stampa napoletana. Invece Spalletti è stato bravissimo a spegnere tutto sul nascere: "Non capisco il perché di queste polemiche, fa parte di un modo di ragionare che va eliminato. Dobbiamo comportarci meglio tutti e pensare in maniera corretta, per il ruolo che abbiamo e per i professionisti che siamo non pensiamo a nessun tipo di complotto nei nostri confronti. Noi addetti ai lavori dobbiamo essere bravi nei comportamenti scritti, parlati e usati per non alimentare dubbi".
Saviano ha ragione quando non parla da tifoso, ma fa discorsi più seri: "Impossibile discutere dei soldi riciclati nel calcio dalla criminalità organizzata. Le curve spesso sono hub di narcotraffico evidenti. Non è un caso che diversi noti narcotrafficanti siano capi ultrà. Non c’è mai stata un’inchiesta vera. L’unica quella che stava conducendo il p.m. Narducci a Napoli che portò a Calciopoli, ma fu bloccata, perché non mirava a denunciare brogli, ma voleva dimostrare come il denaro veniva lavato nei club, anche attraverso la cessione di giocatori. Il calcio è inattaccabile".
LA CURVA CON LUKAKU - A proposito di tifo organizzato, ieri c'è stato il battesimo della nuova curva nerazzurra unita sotto un unico striscione: "Curva Nord Milano 1969". La curiosità è legata all'inversione a U effettuata dagli ultras su Lukaku. Lo scorso 26 ottobre il suo rientro in campo contro il Viktoria Plzen in Champions League era stato accolto così da un capo ultrà al megafono: "Nessuno osi fare un coro a quello lì". Dopo aver segnato il gol del 4-0, Big Rom aveva baciato la maglia ed era corso verso la curva mettendosi una mano sul cuore e alzando l'altra per chiedere pubblicamente scusa. La mossa ha prodotto i frutti sperati o forse nel frattempo è successo altro di cui non siamo a conoscenza, infatti ieri nelle prime battute di gioco del secondo tempo dalla Nord è partito il primo coro d'incitamento dedicato a un singolo calciatore e il destinatario era proprio Lukaku.