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Intermania, Marotta e l'incubo Juve: gli errori e i migliori colpi di mercato

Cristian Giudici
13 dic 2022

Oggi è il 13 dicembre e ricorre il quarto anniversario dall'arrivo di Beppe Marotta all'Inter. L'amministratore delegato dell'area sportiva nerazzurra è sotto contratto fino a giugno 2025, ma su di lui si allunga l'ombra della nuova Juventus. Infatti John Elkann medita di riportarlo a Torino per affidargli le chiavi del nuovo progetto, in seguito all'inchiesta che ha portato alle dimissioni di Andrea Agnelli. Con il quale c'era stata una rottura dopo il mercato estivo del 2018, quello che portò Cristiano Ronaldo alla Juve.

Marotta è una garanzia per l'Inter, la figura che sta tenendo in piedi la baracca nonostante una proprietà sempre più sulla via del ridimensionamento. Perderlo sarebbe un duro colpo, forse addirittura fatale, per Steven Zhang. Il presidente cinese continua a dire di non voler mollare ma, andando avanti di questo passo, prima o poi dovrà fare i conti con la realtà. Col passare del tempo, senza investire, sarà impossibile mantenere il club competitivo ai massimi livelli in Italia e in Europa. Così trovare un nuovo acquirente sarebbe la soluzione migliore per tutti.

Tornando a Marotta, l'impressione da fuori è che stia lavorando come se non si vedesse ancora a lungo nell'Inter. Le ultime campagne acquisti sono state improntate alla ricerca del successo immediato (con l'obiettivo sbandierato della seconda stella), senza pensare troppo alle prospettive future. Basti pensare alla scorsa estate, quando è stata rifiutata un'importante offerta del PSG per un calciatore in scadenza di contratto come Skriniar, che ora si rischia di perdere a parametro zero. Bremer alla Juve e Dybala alla Roma sono due rimpianti, senza dimenticare il sacrificio sul mercato in uscita del giovane italiano Casadei, ceduto al Chelsea. Detto ciò, a Marotta bisogna riconoscere l'impresa di aver fornito un contributo determinante per far tornare a vincere l'Inter. Non solo sul mercato.

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