Intermania: 'Non rubo, mai stato in B'
Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta: Peppino Prisco è immortale. Oggi, a 94 anni dalla sua nascita e 14 anni dopo la sua scomparsa, l'Inter lo ricorda così: "Dirigente unico, uomo e tifoso straordinario. Una vita dedicata a due passioni: l'Inter e gli Alpini. Impossibile dimenticare le sue battute, il pungente sarcasmo con cui riusciva a stuzzicare gli avversari. Un'ironia brillante, che lo ha trasformato negli anni in simbolo dell'interismo e icona dell'orgoglio nerazzurro. Il suo sorriso vive ancora nel cuore di tutti i tifosi. Immortale, come la nostra Inter! Auguri Peppino!".
INNO ALLA GIOIA - I tifosi lo celebrano cantando l'inno suonato a San Siro prima di tutte le partite della squadra nerazzurra. La canzone inizia proprio con una frase di Prisco: "Qualcuno mi ha detto 'Lei ha servito cinque presidenti dell'Inter'. Ecco, non è esatto! Io ho cercato di servire sempre e solo l'Inter". Poi la parte finale del testo recita: "E mi torna ancora in mente l'avvocato Prisco. Lui diceva che la serie A è nel nostro Dna, io non rubo il campionato ed in serie B non son mai stato. C'è solo l'Inter, per me, solo l'Inter".
X FACTOR - L'autore di questo inno è Elio, cantante e oggi giudice di 'X Factor' (questa sera c'è la finale). L'avvocato Prisco aveva senz'ombra di dubbio l'X Factor: un personaggio del genere con la sua ironia intelligente manca all'Inter e a tutto il calcio italiano. Come ha detto pure il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. I bianconeri, insieme al Milan, erano i bersagli preferiti delle battute di Prisco. Ne citiamo alcune memorabili.
CIT. - "Se stringo la mano a un milanista mi lavo le mani, se stringo la mano a uno juventino mi conto le dita".
"Il Milan in B. E per ben due volte: una a pagamento e una gratis. Sono dell'idea che una retrocessione cancelli almeno cinque Scudetti conquistati e che la vittoria di una Mitropa Cup elimini i residui"."Se dovessi difendere il Milan per quanto ha combinato a Marsiglia, chiederei una perizia per incapacità di intendere e di volere".
"I tifosi interisti non si preoccupino, dopo tanti anni in questa società posso affermare che la serie B non è nel nostro codice genetico".
"Il rigore non fischiato di Iuliano su Ronaldo? Non è furto. Quando c'è la Juve è sempre ricettazione. Gli juventini a volte confessano i furti, ma mai la refurtiva". "L'Inter nacque da una scissione del Milan, ecco la dimostrazione che si può fare qualcosa di importante partendo da niente".
"A Milano ci sono due squadre: l'Inter e la Primavera dell'Inter".
"Sogno di battere la Juve a tempo scaduto con un gol segnato in fuorigioco o con la mano. meglio se in fuorigioco e con la mano".
AUTOIRONIA - "L'errore più grande dell'Inter? Cedere Roberto Carlos e non comprare Platini: era già nostro".
"Lo 0-6 nel derby? Non ricordo. E poi i giornalisti ne inventano sempre tante".
"I festini a luci rosse dei giocatori dell'Inter? Non ne so niente, quando escono non mi chiamano mai".
"La formazione ideale di tutti i tempi: Zenga, Burgnich, Facchetti, Guarneri, Picchi, Bedin, Frione, Matthaeus, Mazzola, Suarez e Corso. Non ho incluso Meazza, il più grande di tutti, e Ronaldo perché li considero fuori concorso. Una gioia per gli occhi".
"Chiedo scusa ai miei genitori, ma in mezzo alla foto di loro due io porto sempre quella di Ronaldo". "In tanti aspetti, a cominciare dal modo unico in cui sa segnare, Ronaldo mi ricorda Meazza, il quale commise solo un errore: accettare il trasferimento al Milan. Sono sicuro che Ronaldo mai potrebbe essere indotto in una simile tentazione. Uno grande come lui può indossare una sola maglia: quella nerazzurra (e poi invece..., ndr)".
"Prima di morire mi faccio la tessera del Milan, così sparisce uno di loro".
Ciao Peppino.
@CriGiudici
Auguri Peppino! Per noi sei eterno, come l'Inter https://t.co/GFbPVpNAmI #FCIM pic.twitter.com/NBF5YtnKn2
— F.C. Internazionale (@Inter) 9 Dicembre 2015
