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  • Intermania: Mou e Kakà? No, grazie

    Intermania: Mou e Kakà? No, grazie

    • Cristian Giudici

    In attesa di tornare a giocare sul campo, la pausa per le Nazionali regala alcuni interessanti spunti tra passato e futuro di casa nerazzurra. Come al solito, il primo ad agitare le acque è stato Mourinho. Più che una conferma sul possibile ritorno, la sua dichiarazione d'amore all'Inter sa tanto di mossa per coprirsi le spalle: lo Special One punta ad ereditare da Ferguson la panchina del Manchester United tra qualche anno, ma se dovesse fallire al Real Madrid (e allo stesso modo pure Benitez) tornare tra le braccia di Moratti sarebbe un'ottima soluzione-tampone, almeno per lui. Il passato insegna che le minestre riscaldate non sono un granché (vedi Trapattoni alla Juve, Sacchi e Capello al Milan) e rischiano di rovinare i bei ricordi.

    L'altro grande personaggio partito quest'estate da Appiano Gentile è Balotelli, che come previsto ha già iniziato a strizzare l'occhio al Milan. Branca si è cautelato facendo inserire nel suo contratto al Manchester City una sorta di diritto di prelazione in caso di futura cessione in Italia, ma nel mercato del giorno d'oggi regna sovrana la volontà del giocatore. Quindi, se un giorno Mario vorrà vestire la maglia rossonera, ci sarà ben poco da fare se non mettersi il cuore in pace.

    L'ultima voce di (fanta?) mercato riguarda Kakà all'Inter. L'idea è affascinante e mediaticamente sarebbe un'ottima risposta al passaggio di Ibrahimovic al Milan, ma difficilmente si trasformerà in realtà. Innanzitutto perché il brasiliano non ha la stessa indole da mercenario di Zlatan e non vorrebbe dare un dispiacere del genere ai suoi ex tifosi. Poi ci sono altre ragioni di carattere tecnico-tattico: Benitez ha già in rosa Sneijder e Coutinho nello stesso ruolo, senza dimenticare che negli ultimi tempi Kakà sembra un giocatore in declino soprattutto sul piano fisico. Se Moratti vuole proprio prendere per forza un altro fantasista, a questo punto tanto vale puntare su un talento più giovane come l'argentino Pastore del Palermo.
     


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