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    Intermania: Mancini batte Sacchi 9-2

    Intermania: Mancini batte Sacchi 9-2

    Arrigo Sacchi ha ragione: il calcio dell'Inter va bene in Italia. Roberto Mancini preferisce non rispondere alla provocazione dell'ex ct, che gli chiuse le porte della Nazionale al Mondiale di USA '94. 

    IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI - Oltre a criticare il calcio "vecchio" giocato dai nerazzurri in questo primo terzo di campionato, Sacchi ha ammesso che il lavoro di Mancini ("un allenatore con le idee chiare") sta funzionando per vincere. Che, a differenza di quanto sbandierato con preoccupante orgoglio da un'altra grande squadra italiana con la maglia a strisce verticali (la Juventus, tanto per fare un nome non a caso), non è l'unica cosa che conta. Ma quest'anno, per ragioni di prestigio e soprattutto di bilancio, l'Inter non può permettersi di fallire la qualificazione alla Champions League per la quinta volta di fila. Quindi arrivare nei primi tre posti in classifica diventa un obiettivo fondamentale, più del bel gioco. Che comunque (e qui ha ragione Sacchi) diventa imprescindibile per tornare competitivi anche fuori dall'Italia. 

    BACHECA CANTA - Mancini lo sa, ma adesso è concentrato a percorrere una scorciatoia (non priva di ostacoli e trappole) per poi rimettersi in pista nell'Europa che conta. Dove, non a caso, Sacchi con il Milan ha vinto più che in Italia: 6 titoli (2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali e 2 Supercoppe Europee) contro 2 (uno Scudetto e una Supercoppa Italiana). Ben 7 trofei tricolori in meno dei 9 vinti da Mancini, il cui palmares da allenatore vanta 3 Scudetti, 4 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane. Senza contare gli altri 4 titoli nazionali conquistati all'estero: la Premier League, la Coppa d'Inghilterra e il Community Shield col Manchester City più la Coppa di Turchia con il Galatasaray. Davvero niente male. 

    BUON COMPLEANNO - Detto ciò, non è soltanto da questi "particolari" che si giudica un allenatore. Sacchi resterà per sempre nella storia del calcio italiano, a cui innanzitutto ha cambiato la mentalità, introducendo poi alcune innovazioni rivoluzionarie come il pressing alto e la tattica del fuorigioco con la difesa in linea a zona. Lo stesso discorso vale per i calciatori, altrimenti con 4 Scudetti a testa i milanisti Massaro e Simone o gli juventini Pessotto, Iuliano, Pepe e Padoin varrebbero il doppio del Mancio, che ha vinto "solo" 2 campionati con Sampdoria e Lazio. E che domani, il 27 novembre, compie 51 anni: auguri! 

    @CriGiudici

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