Intermania: la favola di Gelsenkirchen
Schalke 0-4 Inter. C'era una volta la squadra campione d'Italia, d'Europa e del Mondo che prese 5 'pere' in casa contro dei tedeschi brutti e cattivi, decimi in classifica nel loro campionato. Eppure la storia era cominciata alla grande con una magia del drago Deki, che lanciò in rete una palla di fuoco da distanza siderale, e col risveglio del principe Milito. Poi all'improvviso si spense la luce, l'uomo nero cacciò dal reame il romeno col caschetto e un incantesimo bloccò i nerazzurri, trasformando lo Schalke in una squadra fantastica. Niente lieto fine: 2-5 e tutti a casa con le orecchie basse e la coda fra le gambe.
Ormai tutto sembrava perduto, ma a tirar su il morale alla truppa ci pensò l'uomo dei sogni venuto dal Brasile: "Crediamoci, nulla è impossibile", parola di Leo con l'approvazione del magnate Moratti. Così i nostri eroi partirono alla volta della foresta della Ruhr guidati dal capitano coraggioso Saverio Zanetti e, contro ogni pronostico, riuscirono nell'impresa epica di riscrivere la storia ribaltando il risultato con un incredibile 0-4 grazie ai gol segnati da Samuele l'africano, dal Principe argentino, dall'olandese volante Wesley e dal giapponesino Yuto, oltre ai miracoli di Giulio Cesare in porta. Poi l'Inter volò a Wembley per giocarsi la Champions in finale con l'indimenticabile amico portoghese Josè e tutti vissero felici e contenti. Peccato che a questo punto suoni la sveglia e si debba tornare alla dura realtà: sognare non costa nulla, ma illudersi può fare molto male.
Cristian Giudici