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    Intermania: l'umiltà di Perisic batte la spocchia di Theo. Handanovic, alza il braccio come Baresi!

    Intermania: l'umiltà di Perisic batte la spocchia di Theo. Handanovic, alza il braccio come Baresi!

    • Cristian Giudici
    "Uno, due, tre, alza il volume nella testa è qui dentro la mia festa". La nuova canzone di Elodie, Bagno a mezzanotte, rispecchia alla perfezione lo stato d'animo del popolo nerazzurro (opposto rispetto al grigio con cui si è risvegliata la città di Milano), che si gode la vittoria per 3-0 nel derby col Milan e la qualificazione in finale di Coppa Italia 11 anni dopo l'ultima volta. Era il 2011 e l'Inter sconfisse il Palermo prendendosi una consolazione dopo lo scudetto perso a favore dei rossoneri anche per via dello scontro diretto perso 3-0 a San Siro.

    Dove ieri sera i campioni d'Italia hanno dimostrato di non voler lasciare il trono. In teoria una squadra giovane e sostanzialmente ancora senza titoli come il Milan dovrebbe avere più fame e voglia di vincere, invece il campo ha sentenziato l'esatto contrario. Vedere per credere il salvataggio di Perisic in scivolata su Kessie dopo l'intervento di Skriniar su Theo Hernandez, protagonista in precedenza di un battibecco con lo stesso esterno croato, autore di un presunto fallo per un altro intervento in scivolata senza aver toccato il nazionale francese ex Real Madrid. Il quale ha detto a Perisic di stare zitto, per poi ridergli in faccia. 

    Ride bene chi ride ultimo. Ieri ha riso l'Inter, che ora non deve commettere l'errore di pensare di aver la strada spianata verso la seconda stella. Nel giro di una settimana i nerazzurri affrontano tre delle squadre più in forma del campionato: prima la Roma di Mourinho sabato a San Siro, poi il Bologna e l'Udinese in trasferta. L'importante è scendere in campo con lo stesso spirito di ieri, con gli occhi della tigre del Toro Lautaro sotto lo sguardo dell'Imperatore Adriano. 

    Il Milan, che ha preso tre "pere" dopo 7 partite senza subire gol, non è fuori dai giochi per lo scudetto. Anche perché il derby perso ieri servirà da lezione. Dieci giorni dopo aver promesso di non parlare più di arbitri, Pioli sostiene che il gol annullato a Bennacer sul 2-0 per fuorigioco di Kalulu fosse regolare perché "Handanovic non ha protestato". Capitan Samir, la prossima volta alza il braccio come faceva Franco Baresi...
    Invece il rimpianto per l'Inter è essere ancora testa a testa a cinque giornate dalla fine del campionato. La storia è cambiata nel derby di ritorno in Serie A con quella doppietta di Giroud. Sanchez e compagni avevano protestato per un presunto fallo dell'attaccante francese sul cileno, allora il gol sarebbe stato da annullare secondo il teorema di Pioli.

    Le sue parole e quelle di Arrigo Sacchi
    ("Il 3-0 è una punizione eccessiva per il Milan, l'Inter ha aperto subito la partita con un bel gol di Lautaro e poi ha puntato sul contropiede. A un certo punto mi sembrava una partita tra scapoli e ammogliati") sono musica per le orecchie degli interisti, che allo stadio cantavano: "Pioli is on fire!". 
     
     

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