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    Intermania: e bravo Gasp!

    Intermania: e bravo Gasp!

    • Cristian Giudici

    Non c'è due senza tre: dopo Benitez e Leonardo, anche Gasperini perde il suo primo derby di Milano sulla panchina nerazzurra contro Allegri. Eppure, nonostante la sconfitta, questa volta i tifosi interisti possono comunque vedere il bicchiere mezzo pieno del ko di sabato in Cina.

    Il segnale più incoraggiante l'ha dato proprio il nuovo allenatore, che ha dimostrato di non essere così integralista sotto l'aspetto tattico. Gasp ha intuito che riproporre il 3-4-3 provato nelle amichevoli con solo Stankovic e Sneijder in mezzo al campo sarebbe stato un suicidio, così ha sacrificato Pazzini per infoltire il centrocampo con Alvarez e Thiago Motta indovinando la formazione (al contrario del suo collega Allegri che ha lasciato Pato in panchina). Infatti nel primo tempo l'Inter ha preso in mano la partita proprio grazie alla supremazia nel reparto centrale.

    Purtroppo la musica è cambiata nella ripresa, quando la squadra si è abbassata troppo (sia di posizione, sia di ritmo) e ha pagato a caro prezzo un evidente calo fisico. D'altronde siamo solo a inizio agosto ed è normale non essere ancora al top della condizione atletica. Capito l'andazzo, Gasperini ha provato a correre ai ripari prima passando alla difesa a quattro arretrando Zanetti e poi spostando lo stesso capitano in mezzo ma, seppur teoricamente giuste, le mosse non sono bastate. Poi, una volta andati in svantaggio, il mister ha fatto bene ad inserire Castaignos e Pazzini, penalizzato però dall'assenza di grandi crossatori sulle fasce, dove agivano Obi e Faraoni.

    Capitolo difesa a tre: qualcuno l'ha già condannata come l'origine di tutti i mali, ma non è affatto così. I primi quarantacinque minuti hanno dimostrato che, se ben protetta da un centrocampo che pressa alto e recupara palla presto, la linea a tre non è per forza sinonimo di buchi. E' vero che l'Inter ha concesso due palle gol già nel primo tempo ma, mentre il tiro sbilenco di Robinho all'inizio e il palo di Ibra alla fine sono state due occasioni sporadiche, i gol dell'odiato ex e di Boateng nella ripresa si sentivano nell'aria. Entrando nel dettaglio il primo è nato da una palla persa al limite dell'area (per colpa del fallo non fischiato su Stankovic) invece nel secondo è bastato un semplice lancio lungo a scavalcare la difesa per mandare in porta Pato.

    Insomma, criticare Gasperini per la difesa a tre è assurdo perché è un suo marchio di fabbrica. Almeno a inizio stagione bisogna dargli tempo e modo di provarla, poi se non funzionerà sarà lui il primo a cercare altre soluzioni. La società ha scelto Gasperini conoscendo benissimo i pregi e i difetti delle sue squadre, che segnano parecchio ma subiscono anche tanti gol. Se si voleva proprio evitare il rischio della difesa a tre, era meglio prendere un altro allenatore come ad esempio Delio Rossi.

    Un'ultima consolazione di natura scaramantica: due anni fa l'Inter perse la Supercoppa sempre 2-1 a Pechino e fu così che iniziò la grande cavalcata che la portò a trionfare con lo storico 'Triplete' centrato da Mourinho. Si tratta di una missione impossibile per Gasperini, che preferisce fare un passo alla volta. Durare più di Benitez e Leonardo sarebbe già un buon inizio, sognando di vincere lo scudetto al primo colpo.

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