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    Intermania, Dimarco show: dai paragoni con Beckham e Roberto Carlos alla sfida con Cambiaso

    Intermania, Dimarco show: dai paragoni con Beckham e Roberto Carlos alla sfida con Cambiaso

    • Cristian Giudici
    Tutto è bene ciò che finisce bene. L'Inter soffre, ma alla fine vince. A Berna arriva il quinto successo consecutivo dopo la prima e finora unica sconfitta stagionale nel derby perso 2-1 contro il Milan. A parte il 4-0 alla Stella Rossa, i nerazzurri vincono sempre di misura: prima 3-2 con Udinese e Torino, poi 1-0 con Roma e Young Boys. 

    La trasferta sul campo sintetico dei campioni di Svizzera si rivela più ostica del previsto. I padroni di casa, ultimi in classifica con zero gol fatti, a tratti sembrano il Borussia Dortmund. Più per demeriti dell'Inter, che gioca sottotono, ma mantiene la porta inviolata nelle prime tre giornate di Champions League come non le era mai riuscito nella storia della competizione. Si tratta del clean sheet numero 18 per Simone Inzaghi in 32 gare europee sulla panchina nerazzurra: nessuno ha fatto meglio di lui dal 2021 a oggi. 

    Per sbloccare il risultato servono gli ingressi dalla panchina dei titolari. Bastoni entra subito in partita, così come gli altri suoi compagni di squadra, che confezionano l'azione del gol decisivo arrivato nei minuti di recupero. Con un colpo di tacco Lautaro Martinez libera Federico Dimarco, autore del cross per la zampata vincente di Marcus Thuram. 

    L'ex presidente Steven Zhang sui social lancia l'hashtag #DiMarcus. Dimarco è il calciatore che ha fornito più assist (4) a Thuram, al suo primo gol entrando dalla panchina con la maglia dell'Inter. Da quando è arrivato a Milano l'attaccante francese ha realizzato 23 reti con 8 assist all'attivo, mentre nello stesso periodo Lautaro ha segnato 31 gol e ha servito 4 assist. Una coppia micidiale che surclassa la concorrenza interna. 

    Arnautovic sbaglia un rigore e si deprime in panchina, inconsolabile, nonostante il tentativo di Inzaghi di rincuorarlo dopo il gol di Thuram. Baciato durante un'intervista in tv nel dopo-gara da capitan Barella, nominato "man of the match" dalla Uefa. Anche se uno dei suoi pochi errori da regista al posto di Calhanoglu rischia di causare lo svantaggio, con il palo colpito da Monteiro. Può capitare a tutti di perdere un pallone così sanguinoso, specialmente a chi corre tanto come lui, che ha macinato quasi 25 chilometri e mezzo nelle ultime due partite. 

    L'importante è il risultato, con la missione compiuta di salire al 7° posto in classifica con 7 punti. A proposito di numeri 7, secondo un giornalista italiano il calcio di Dimarco ha le stesse traiettorie di un certo David Beckham. Fabio Capello, che lo ha allenato al Real Madrid, azzarda un altro paragone eccellente: "Mi ricorda Roberto Carlos, quando supera la metà campo è tra i migliori". Sempre nello studio televisivo di Sky, Boban gli fa eco: "Per me è il numero 1 al mondo come piede". 

    Di certo c'è che Dimarco è uno dei giocatori cresciuti maggiormente con Simone Inzaghi. Ieri sera, nonostante abbia giocato soltanto 36 minuti, ha creato più occasioni di tutti: 5. 
    Domenica a San Siro arriva la Juventus e Dimarco dovrà vedersela con Andrea Cambiaso
    , suo compagno in Nazionale. E pensare che i due terzini avrebbero potuto giocare insieme anche nella squadra di club, infatti l'Inter lo aveva trattato prima del suo trasferimento dal Genoa alla Juve nel mercato estivo del 2022 per 13,3 milioni di euro. Cambiaso non ha un mancino educato come quello di Dimarco, ma è ambidestro e può giocare su entrambe le fasce. Sarà un bel duello e ne vedremo delle belle. 

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