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Intermania, dal Fenomeno al Governatore con #EpicBrozo: la mia top 11, e le vostre?
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ZENGA (Italia) - Portiere dell'anno per tre volte di fila dal 1989 al 1991, si aggiudica lo slot italiano ai danni dello Zio Bergomi e di Nicolino Berti, esclusi a malincuore. Spettacolare il suo addio al calcio con l'evento "Walter 1 di noi" commentato in diretta tv dalla Gialappa's Band. Ancora prima, indimenticabile la sua ultima presenza ufficiale, finale di ritorno della Coppa Uefa vinta nel 1994 a San Siro contro il Salisburgo dopo aver rischiato la retrocessione in Serie B: "Dicono che sia la mia ultima partita? Ma chi se ne frega!".
NELLA GALLERY IL RESTO DELLA TOP 11
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ZANETTI (Argentina) - Il Capitano. Arrivato dall'Argentina all'ombra di Rambert, vince tutto. Chiudo gli occhi e vedo le sue sgroppate palla al piede sulla fascia, il 'destro violentissimo' nella finale di Coppa Uefa vinta a Parigi contro la Lazio nel 1998, ma anche la rabbia in quella persa l'anno prima ai rigori con lo Schalke a San Siro per la sostituzione decisa da Roy Hodgson. L'unico riuscito nell'impresa di fargli perdere le staffe.
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CORDOBA (Colombia) - Velocità ed elevazione fuori dal normale, nemmeno Cannavaro riesce a rubargli il posto da titolare. Per lui la Curva Nord inventa un coro molto particolare, legato a un luogo comune sui narcos colombiani.
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WEST (Nigeria) - 'Taribo mangiali tutti!'. Dall'entrataccia al povero Kanchelskis al gol ai supplementari a Gelsenkirchen, con tanto di esultanza danzando insieme al suo connazionale Kanu. Dalla maglia tirata contro Lucescu al messaggio inascoltato da Lippi: 'Dio mi ha detto che oggi devo giocare io'. Sempre con le treccine giallo-nerazzurre. Da ragazzino facevo 50 km in bici per andare alla Pinetina, me lo ricordo giocare a basket prima dell'allenamento, aspettando la fine della tappa del Tour de France visto in tv da Gigi Simoni.
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GEORGATOS (Grecia) - Nella maledetta girandola di terzini sinistri dopo Roberto Carlos, il greco è quello col piede mancino più educato: 'Vai sulla fascia, mettila in mezzo che Bobo (Vieri) fa gol'.
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INCE (Inghilterra) - Il Governatore del centrocampo. Dopo il gol del 2-2 segnato al viola Toldo con un destro al volo dal limite, fa una capriola e si butta in volo su un campo inzuppato sotto la Curva Nord: Come On, Paul Ince, come on'.
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BROZOVIC (Croazia) - Inter-Bologna, 11 febbraio 2018. Spalletti lo sostituisce e il pubblico di San Siro fischia sonoramente il croato. Allo stadio mi alzo in piedi e lo applaudo urlando: 'Brozo, non capiscono un cazzo, sei il nostro centrocampista migliore'. Epic, il mio regista.
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MATTHAUS (Germania) - Lothar, l'uomo in più nello scudetto dei record. Pallone d'oro e leader, non servono altre parole.
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DJORKAEFF (Francia) - Me ne innamoro a Euro '96, poi la rovesciata con la Roma stampata sulle tessere e per sempre nella mente.
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RECOBA (Uruguay) - La doppietta all'esordio a San Siro contro il Brescia e il gol da centrocampo a Empoli, poi la rinascita in prestito a Venezia e tante altre perle col suo magico sinistro. Come il 3-2 nella pazza rimonta da DVD sulla Sampdoria. Eppure il Chino, pupillo di Moratti, non riesce a esprimere tutto il proprio enorme talento.
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RONALDO (Brasile) - Nell'estate del 1996 al mare trascuro una splendida ragazza veneta... Preferisco comprare ogni mattina i quotidiani sportivi, sperando di leggere la notizia del suo arrivo dal PSV Eindhoven. Invece lo prende il Barcellona, ma un anno dopo arriva a Milano. Il Fenomeno è il calciatore più forte che abbia visto giocare dal vivo, elastici e doppi passi in un batter d'occhio. Gioie e dolori, come i gravi infortuni al ginocchio e il 5 maggio 2002 (ma che emozione la sua doppietta al Brescia!). In estate se ne va al Real Madrid e io inizio a scrivere per Calciomercato.com.
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A disposizione: HANDANOVIC (Slovenia)
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SKRINIAR (Slovacchia)
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NAGATOMO (Giappone)
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STANKOVIC (Serbia)
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SNEIJDER (Olanda)
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ETO'O (Camerun)
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LUKAKU (Belgio)
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MOURINHO (Portogallo) - 'Non sono pirla': amore a prima vista già alla conferenza di presentazione. Poi il gesto delle manette contro l'arbitro Tagliavento, che espelle Samuel e Cordoba nel primo tempo di Inter-Sampdoria 0-0 nel 2010. L'anno del Triplete conquistato a Madrid, dove si consuma l'addio con il commovente abbraccio a Materazzi. The Special One.