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    Intermania: Conte difende Lukaku contro le prime 'vedove' di Icardi

    Intermania: Conte difende Lukaku contro le prime 'vedove' di Icardi

    • Cristian Giudici
    La legge del più forte. Dopo Barcellona, l'Inter deve inchinarsi alla Juve. Che in un colpo solo supera i nerazzurri nel derby d'Italia e al primo posto in classifica. Ha ragione Conte: il gap c'è e si vede tutto. Per gli otto scudetti di fila e non solo. Basti pensare alle firme dei due gol: Dybala e Higuain, che erano stati messi sul mercato... Ma anche a uno dei migliori in campo: Cuadrado, schierato nel ruolo di terzino destro. Un caso esemplare di come una situazione d'emergenza (Cancelo venduto, Danilo e De Sciglio ko) possa trasformarsi in un'ottima opportunità grazie alla profondità della rosa a disposizione di Sarri. 

    Invece dall'altra parte è bastato l'infortunio di Sensi per spegnere tutta l'Inter. Male in particolare un singolo per reparto: Asamoah, Vecino e Lukaku. Alla sua seconda sconfitta su due sfide alla Juve dopo quella dell'anno scorso in Champions League a Manchester. Forse sarebbe stato meglio sostituire lui e non Lautaro per Politano... Intanto l'ex numero 9 nerazzurro, autore di ben 8 gol in carriera ai bianconeri, ha segnato le sue prime due reti (quasi a porta vuota) al PSG nelle ultime due partite. E' bastato poco per far spuntare le prime "vedove" di Icardi, ieri sera dietro le quinte ad ammirare in tv a Tiki Taka la sua bella Wanda, che ha risposto al giornalista Biasin: "A Mauro non è mancata Inter-Juve, è mancato lui a te in campionato e in Champions!". Soltanto in parte della tifoseria, di certo non nell'allenatore (che difende Lukaku a spada tratta) o nella dirigenza. La quale anzi spera in tanti altri suoi gol in modo da convincere il PSG a esercitare il diritto di riscatto per 70 milioni di euro. Così come sperava di prendere Dzeko dalla Roma, dove sarebbe finito Higuain...

    Meglio guardare avanti e non indietro. Ieri sera il popolo nerazzurro (deluso già prima del calcio d'inizio, quando l'inno della Serie A ha interotto "C'è solo l'Inter" appena prima della strofa preferita: "E mi torna ancora in mente l'avvocato Prisco. Lui diceva che la Serie A è nel nostro DNA. Io non rubo il campionato. Ed in serie B non son mai stato!") è uscito un po' depresso da San Siro, ma con la speranza di continuare a respirare aria d'alta classifica. A patto che dopo la sosta per le nazionali l'Inter reagisca subito a queste prime due sconfitte stagionali e resti sempre umile per poter sfruttare gli eventuali peccati di presunzione della Juventus. E provare a darle fastidio "fino alla fine"
     

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