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    Intermania: come si può battere la Juve

    Intermania: come si può battere la Juve

    • Cristian Giudici
    Bentornati in Europa. Un anno e mezzo dopo l'eliminazione per mano del Wolfsburg condita da un gol dell'ex juventino Bendtner, l'Inter cade ancora a San Siro. Stavolta, anche se siamo solo alla prima giornata della fase a gironi, il tonfo fa ancora più rumore perché arriva contro i semi-sconosciuti israeliani dell'Hapoel Be'er Sheva. La cui intera rosa viene valutata 13,3 milioni di euro contro i 331,5 milioni di quella nerazzurra: ben 25 volte tanto. Eppure il verdetto del campo punisce l'Inter. Anche questo è il bello del calcio, dove non c'è mai nulla di scontato e non esistono più partite già vinte o già perse in partenza. 

    DERBY D'ITALIA - Lo stesso discorso vale per il prossimo impegno, proibitivo sulla carta, contro la Juventus. I favori del pronostico sono tutti dalla parte dei bianconeri, ma l'Inter ha il dovere di provarci. L'ultimo derby d'Italia vinto a San Siro in campionato risale a quasi 6 anni e mezzo fa, troppo tempo: era il 16 aprile 2010 quando Maicon ed Eto'o firmarono il 2-0 che diede una forte spinta verso il Triplete. Domenica saranno allo stadio (insieme a Gabigol, il futuro che incrocia il passato nel presente) due grandi protagonisti di quella stagione memorabile: Materazzi e Milito. Loro incarnavano le caratteristiche che mancano alla squadra di oggi: cattiveria agonistica e cuore, oltre alla classe infinita del Principe. Quest'ultima dote si è intravista a sprazzi, le altre due ancora no. Contro la Juve devono esserci per forza, altrimenti sarebbe il caso di cambiare mestiere. Hai voglia a parlare di formazione e di tattica (a proposito, il 4-3-3 o il 4-2-3-1 sono i sistemi di gioco ideali per attaccare il 3-5-2), senza grinta non si va da nessuna parte. Specialmente contro avversari più forti. La prossima sfida è l'occasione giusta per tirarla fuori, una volta per tutte. Gli 11-14 giocatori nerazzurri che scenderanno in campo dovranno avere tutti la bava alla bocca, sudare la maglia, mangiarsi l'erba e sputare sangue. Guadagnandosi così il supporto dei tifosi, indispensabile per far valere il fattore campo. San Siro sarà tutto esaurito, seppur con diversi juventini pronti a spuntare come funghi in caso di gol. Mi permetto di lanciare un appello al pubblico di fede interista: anche se le cose dovessero mettersi male (come già successo in tutte e 4 le gare della gestione de Boer), i fischi teneteli per la fine della partita, ma durante i 90 minuti di gioco lo stadio deve essere una bolgia. Fatelo per l'amore verso i colori nerazzurri (o per non rischiare di vedere arrivare Capello...), non per i calciatori. Altrimenti è meglio starsene a casa, belli comodi sul divano davanti alla tv. 

    @CriGiudici​
     

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